Huma e il sopravvento della macchina
Eva, personaggio biblico, “è stata la madre di tutti i viventi”. Eva è anche l’album di debutto di Huma, progetto sonoro di Andrés Satué. Già noto da più di una decade con lo pseudonimo di Esquelas, Huma pubblica il suo debutto nel Novembre del 2019 in formato vinile. Un anno più tardi, il 26 novembre 2020, l’album esce in digitale e cassetta per la catalana Hedonic Reversal.
Attraverso le sette tracce del disco, Satué affronta in una narrazione astratta e intensa un viaggio dalla nascita dell’umanità (Adán) alla rinascita del nuovo umano (Eva). La musica si sviluppa su molteplici dualità: micro e macro, organico e inorganico, naturale e artificiale, uomo e macchina in un universo fatto di toni aspri e atmosfere soffocanti.
Partiamo subito in questo viaggio con Adán: un carico di droni e feedback imbastiscono una fitta trama neurale. Impulsi sinistri vengono modulati fino a ottenerne la completa destrutturazione al fine di utilizzare i frammenti sonori come parte ritmica.Pulso miscela gli impulsi frastagliati con suoni ipnagogici per una produzione che gioca con i contrasti e fa dei roboanti feedback il richiamo per la macchina. Proxy gioca su due fronti, da un lato la prima parte è un esplosione di suoni metallici modulati, dall’altra note sospese e dilatate introducono la seconda parte della produzione che si apre a suoni morbidi e sognanti di un piano. Aorgánico è un loop di poche note di piano che suonano in maniera ipnotica e inquietante, i tappeti sonori di fondo contribuiscono a dare manforte a questa atmosfera rendendo ancora più cupo il tono. La title track è un beat scarno e primordiale sulle quali risuonano voci campionate. Il beat si scompone, viene frantumato in mille pezzi fino a farlo impazzire totalmente in un’esplosione di armonia.
Eva è un album mutevole e multiforme che vive di contrasti, un’atmosfera pesante in cui spesso la macchina uccide l’uomo, l’artificiale prende il posto del naturale. Il sopravvento della tecnologia causa l’aridità dei sentimenti, i suoni si inaspriscono catapultandoci in un universo cibernetico nel quale l’uomo rinasce macchina.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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