Volume 3: un nuovo capitolo nella saga dell’iperlupo
Nella musica e nella storia degli Hyperwülff tutto assomiglia ad una grande saga a metà fra il fantascientifico e il norreno: a partire dall’estetica delle copertine dei dischi, legata ad un’identità che unisce “l’iperlupo” a territori provenienti da un’altra galassia, fino al sound stesso del duo, che ibrida sludge/stoner metal ad elementi psichedelici ed elettronici.
C’è quindi la costruzione di un immaginario ben definito alla base della musica del progetto bolognese e non a caso le loro pubblicazioni sono numerate come se fossero i capitoli di un’avventura; così, dopo il Volume 1 (2015) e il Volume 2 (2018), non può che esserci Volume 3: Burrowing Kingdoms, in uscita il 9 dicembre 2022 per Overdrive Records.
La proposta musicale rimane quella dei due album precedenti, ma è evidente la volontà di aumentare la componente elettronica. Non a caso l’intro … 1.343 Days Asleep è tutta giocata su synth old school che strizzano l’occhio alle sonorità cosmiche della scuola berlinese e il brano successivo continua questa scia rètro con una psichedelia pulita come quella di Lost Home.
Bisogna aspettare Pathgrinder per ritrovare quella violenza che ha da sempre contraddistinto i Nostri, pronti subito a rituffarsi nello space rock giù nella successiva Square Tip. A svettare nettamente sull’intero disco è comunque la cavalcata sludge Grief Chant, divisa in cinque parti e due brani in cui si mette a compimento l’evoluzione musicale prefissata.
Nulla di veramente nuovo in Volume 3: Burrowing Kingdoms, che ha l’aria di essere un disco di transizione nella carriera degli Hyperwülff, un capitolo filler in attesa di una battaglia memorabile. Ci sono, però, tanti elementi da cui prendere spunto per allargare i propri orizzonti ed è sicuramente questa la strada tracciata dal duo, che ha sempre mostrato una curiosità ed un’intelligenza invidiabile nelle scelte sonore e continua a farlo anche in questo nuovo capitolo.
Classe ’99, laureato in Lettere moderne e alla magistrale di Filologia moderna alla Federico II di Napoli.
La musica e il cinema le passioni di una vita, dalla nascita interista per passione e sofferenza.
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