Dal lato de IL COSA
Il fiume Cosa attraversa Frosinone, città d’origine di Ilario Promutico, al quale deve il suo nome d’arte IL COSA. Il bassista e musicista elettronico annovera nel suo background musicale un ampio spettro sonoro: la sua musica nasce infatti dalla contaminazione tra generi diversi, sonorità estreme o difficili da catalogare, come già si evinceva dal suo primo EpTestone.
Pubblicato il 28 maggio 2021, Iato è una raccolta di collaborazioni, b-side ed esperimenti creati durante il lockdown del 2020, sei nuove tracce anticipate dal singolo Razza di Idiota.
L’Ep si apre con i suoni caleidoscopici di Black box (4:20 version): un beat EDM sul quale si poggiano colorati sintetizzatori ed una intensa bassline, gli elementi ben combinati danno vita ad una base chiptune accattivante con la melodia che risuona come un tarlo nella mente, difficile da dimenticare. Razza di Idiota è un brano electro-punk che accompagna il testo dei Conniventi, un collage di versi tratti da “Le illuminazioni” di Rimbaud. Il tono cupo e catastrofico della base ben si sposa con i versi, una canzone che racconta la sensazione di sentirsi schiacciati da una vita composta da cose che non decidiamo e che ci opprimono.
In Nullipotent dall’estetica lo-fi confluiscono punk, synth-pop e 8-bit music, il battito elettronico e l’uso stratificato dei sintetizzatori crea una trama sintetica viscerale e futurista, una miscela non adatta a tutti ma decisamente interessante.
Sorprende il connubio tra EDM e trap in Che non può essere salvato: voci pitchate si poggiano su una trama strumentale distensiva. Chi si aspettava un brano dalla “ferocia sonora” resterà deluso, nonostanteciò le malsane policromie e i toni sono una soluzione stilistica che si rivela azzeccata.
Restando fedele al lavoro precedente, lato suona come un Ep di transizione. Non ci resta che continuare a seguire IL COSA perché ci aspettiamo un qualcosa di estremamente eccitante che condurrà il nostro nell’esplorazione di nuovi lidi.
Leggi l’intervista a IL COSA QUI
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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