Il Terzo Istante: un ascolto terapeutico
In una società che va a mille all’ora, spesso ci sentiamo estranei, fuori luogo. È proprio questo sentimento d’inadeguatezza rispetto a ciò che ci circonda, al proprio modo di concepire se stessi e gli altri che provano a raccontarci Il Terzo Istante nel loro disco Estraneo.
Dopo tre Ep e un full-lenght, la formazione art rock torinese ha dato alla luce il nuovo disco uscito il primo febbraio 2019 per Phonarchia Dischi.
Estraneo, la cui produzione artistica è stata curata da Andrea Franchi (Paolo Benvegnù), è stato registrato da Maurizio Borgna (Jòhann Jòhannsson, Niagara, Fine Before You Came, Il Pugile) presso lo Studio Andromeda di Torino.
I quattro si presentano con Dissolversi: il rock e il pop s’intrecciano creando un suono avvolgente e caldo al servizio della voce particolare di Lorendo De Masi, autore degli ottimi testi: «E prendere in prestito le lacrime di altri, quando le tue erano ormai evaporate». Nella parte centrale il sound si sporca con le tastiere, mentre le chitarre diventano taglienti.
Materia Grigia si arricchisce del featuring di Paolo Benvegnù. È proprio al cantautore milanese che Il Terzo Istante s’ispira, un po’ come se il maestro avesse dato la sua benedizione alla giovane band. La traccia suona elegante come se fosse uscita direttamente da Hermann.
Suonano mature e raffinate Fai quello che devi e Come ti senti (ora)?: ritornelli coinvolgenti, un equilibrio perfetto tra tutte le parti con una forte ricerca per la melodia. Tra i migliori episodi del disco.
Lorenzo De Masi (tastiere e voce), Fabio Casalegno (chitarra), Luca Sbaragli (basso) e Carlo Bellavia (batteria) danno alle stampe un buon disco, lontano sia dal contesto mainstream che da quello indipendente, ma con chiare idee che si sviluppano in maniera egregia.
Estraneo è l’album perfetto per evadere dal mondo che ci circonda.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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