Con A Fine Mess gli Interpol ritrovano serenità
Gli E hanno da sempre rappresentato nella discografia degli Interpol un punto di partenza importante per l’evoluzione sonora e stilistica che avrebbero abbracciato da lì a poco. Un esempio su tutti, l’omonimo Ep del 2002 che anticipò di pochi mesi il debutto e capolavoro del gruppo, Turn On the Bright Lights.
Da allora la band di New York ha cambiato pelle più volte, ha arrotondato gli spigoli del proprio sound, è stata costantemente alla ricerca di un percorso musicale quanto più malleabile possibile, nel bene e nel male. E a circa un anno dal non esaltante Marauder, gli Interpol pubblicano l’Ep A Fine Mess, in uscita il 17 maggio 2019 per Matador. Un lavoro che in parte richiama l’album precedente, ma che appare sin dal primo ascolto più ispirato e rilassato, privo di ridondante pretenziosità.
Cinque nuovi brani per quello che potrebbe essere un nuovo percorso, o il continuo di uno già avviato, o semplicemente un cambiamento in corso d’opera. Solo il tempo potrà darci una risposta.
Apre Fine Mess, sicuramente il pezzo più confusionario, e probabilmente anche il migliore, quello che fa uscire la natura più casinista e distorta dei primi lavori del gruppo, un colpo di pistola sparato a freddo verso l’ascoltatore. No Big Deal è un cambio stilistico repentino, un brano decisamente più classico per quanto divertente, che non sfigurerebbe in un album. Il riff iniziale di Real Life è uno dei momenti migliori dell’Ep, la perfetta apertura per un bel pezzo che entra in testa e ne esce piuttosto difficilmente. The Weekend è forse la traccia meno efficace del lotto, o comunque più anonimo rispetto ai precedenti e alla successiva, e conclusiva, Thrones, con i suoi tre minuti puramente introspettivi e oscuri, soprattutto nel crescendo finale.
Complessivamente, A Fine Mess è una buona prova di un gruppo che non deve dimostrare niente a nessuno, nonostante i picchi dei primi lavori non siano più stati eguagliati. In realtà questo Ep, così come parte dei lavori precedenti, va inquadrato nel percorso evolutivo del gruppo, con i suoi pro e contro. A Fine Mess va inquadrato nella prima categoria, ma gli Interpol possono dare ancora di più.
Classe ’99, laureato in Lettere moderne e alla magistrale di Filologia moderna alla Federico II di Napoli.
La musica e il cinema le passioni di una vita, dalla nascita interista per passione e sofferenza.
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