Il ghiaccio bollente degli Inude
Arriva finalmente il primo Lp degli Inude. Clara Tesla, pubblicato il 5 dicembre per Oyez! in vinile e digitale, un mix di sonorità nordiche, elettronica raffinata e i toni caldi del soul.
Nati in Puglia nel 2014, Flavio Paglialunga (Voce, Synths, Batteria Elettronica), Francesco Bove (Tecnico del suono, Dubmaster) e Giacomo Greco (Chitarra, Synths, Voce, Programming) sono tra le realtà italiane più interessanti del momento, con un sound fortemente internazionale.
L’album si apre con Sleep, a metà strada tra i suoni glaciali alla Olafur Arnalds e il calore di James Blake. La parte ritmica è profonda, nasce così un intreccio tra la voce suadente e cristallina, i synth che creano una polifonia pianistica e i pattern elettronici, un equilibrio perfetto che vede Matteo “bemolle” De Benedittis dei Blumosso ospite al pianoforte.
L’R&B si palesa con By The Ocean e il suo beat caldo che trova conforto nella forza del rhodes. Una dichiarazione di intenti ben chiara: legare il pop con l’elettronica e il soul che viene espressa in una forma limpida.
Affiancati dai fiati di Roy Paci, con Redi Hasa (Einaudi orchestra) al violoncello, Alfonso Greco al corno, Vito Scavo al trombone, Claudio Arcoraci al genis, Francesco Tritto all’eufonio e Alessio Anzivino alla tuba, Shadow of A Gun racchiude l’essenza romantica e malinconica degli Inudeallargando il loro suono dall’ elettronica ad una orchestra di fiati. Il risultato è sensazionale.
Ritornello killer e trascinante per So Easy che mette in luce il lato più frizzante del trio. La batteria elettronica fa da sfondo ai synth che si stratificano e che costruiscono un muro di suono potente, compatto e ballabile.
Clara Tesla è il manifesto sonoro degli Inude, uno degli album più interessanti degli ultimi mesi, merito del mix di generi che messi insieme hanno dato alla luce un suono personale e della poetica romantica che esprime il trio nelle proprie canzoni.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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