Il sesto album della band Inutili, compone una New Sex Society
Gli Inutili vengono da Teramo e sono una band in constante cambiamento negli ultimi sette anni. L’ultimo album, New Sex Society, è stato pubblicato per la Aagoo Records lo scorso 20 settembre 2019, ed è il sesto della loro carriera, in cui spesso hanno accolto nuovi componenti.
Altro giro altra corsa, questa volta c’è il valore aggiunto del sassofonista Luca di Giammarco, un componente che dà la giusta linea sensuale ma aggressiva, una sorta di “alligatore affamato”, così come lo descrivono gli stessi Inutili.
Sfoggio di umiltà o dichiarazione di intenti? Il loro nome mi ha fatto piacevolmente apprezzare l’album, nonostante la battuta mentale iniziale “Si riveleranno davvero tali? Speriamo di no!”.
Sette tracce ma poche parole, tanto spazio all’armonia, alle volte sperimentale, altre volte ispirate a smussi grunge e alternative. Il sound è molto spesso spigoloso e non smussato, una presa di posizione che li colloca fra le fila del lo-fi noise.
Direi che è una band pienamente inserita in una Bolla Spazio Temporale (Space Time Bubble): un pezzo rilasciato attraverso un video decisamente fuori dalle righe, fra foto di baci lussuriosi, colori invadenti ed immagini psichedeliche da lsd, un giusto melting pot di disarmoniche immagini spalmate su quasi nove minuti di schitarrate.
Ma gli Inutili non sono tali sul piano sociale (…ne tanto meno musicale ndr.) tant’è che attraverso il loro video prendono una posizione e si schierano personalmente contro razzismo, omofobia e inutili discriminazioni.
In Italia in particolar modo, stiamo assurdamente convivendo con fenomeni di discriminazione, un periodo in cui la politica come la società sta subendo una deriva razzista, è importante dire qualcosa, o fare qualcosa nel proprio piccolo. È importante schierarsi! Soprattutto in campo artistico. È anche per questo che abbiamo provato a mostrare quanto siano naturali le relazioni, indipendentemente dal sesso. È incredibile pensare a come a tutt’oggi sia difficile vedere due uomini o due donne che si baciano o che si scambiano segni d’affetto. Ovviamente perché il circostante è ancora incredibilmente ostile. Questo non è giusto. La canzone parla di una relazione, e questo riguarda tutte le possibili combinazioni, l’amore non ha limiti!
E non possiamo che esserne d’accordo!
Il suono è da trip acidi, i pattern sono voraci e ipnotici. L’ascolto è consigliabile in momenti di distesa tranquillità: in alternativa potrebbe protare a scariche di improvvisa follia.
Traccia consigliata: Seeds (Japanese).
Classe 93, laureata in giurisprudenza, specializzata in criminologia. Praticante avvocato, scrivo di politica e di diritto su diverse testate. Sono campana ma mi sono trasferita a Padova.
Sono appassionata di musica, suono il piano ed in passato ho suonato malissimo una sgangherata Soundstation mancina.
I miei generi preferiti sono il rock alternative, lo stoner e la musica classica. Sono stata una metallara nell’adolescenza, divorando con disinvoltura i dischi degli Slayer.
Il mio compositore preferito è Prokofiev ma se la gioca con Shostakovich. Amo Elliot Smith ed ascolto con “diligenza da scolara” cose che non conosco. Normalmente sono una tipa che si appassiona con facilità.
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