La scala a chiocciola di The Flip Side
Cinque anni fa J.H. Guraj, alter ego di Dominique Vaccaro, aveva presentato con Introspection / Migration una proposta a metà fra avant-folk e primitivismo americano riuscendo a legarla con influenze mediorientale e arbëreshë. Poi, nel 2021 un grave incidente in bicicletta rimette tutto in discussione, sia da un punto di vista musicale che umano; un’esperienza di pre-morte che lo porta a rileggere sotto una luce ancora diversa il suo stile, che prende definitivamente forma nel nuovo The Flip Side, in uscita il 21 marzo 2025 per Maple Death Records.
Il confine è sempre quello del folk d’avanguardia riletto sotto lo sguardo di John Fahey e Robbie Basho, ma stavolta la storia è turbolenta e il minimalismo dei brani non nasconde il recente vissuto del chitarrista.
A questo proposito sono paradigmatici i primi tre brani: se la doppietta iniziale Leap of No Faith / Ask the River gioca su quell’equilibrio appena accennato fra minimalismo e American Primitivism, Way Too Long Goodbye mescola le carte in tavola e si lascia trascinare dal pianoforte in territori quasi classici. Ed è proprio questa specie di ricerca di una forma canzone ad uscire di tanto in tanto nel corso del disco che, pur non allontanandosi dalla free form, presenta improvvise eccezioni: la lunga cavalcata di Us As Ghosts chiude l’album stando a metà fra una murder ballad e una coda di memoria krautrock, ma prima ancora c’è spazio sia per il connubio battera/piano a chiudere You Got It All Wrong sia per i field recordings di Nothing I Can Do But Flow .
In un gioco di sbalzi repentini, The Flip Side sta su una scala a chiocciola dove per ogni bravo dalla natura scarna ed essenziale (Fake AF) risponde un’inedita ricerca tesa a soluzioni diverse e stratificate. Il risultato finale è un lavoro ibrido, che riesce a restituire quel senso di smarrimento che J.H. Guraj ha vissuto sulla propria pelle, assorbito e sublimato nella sua musica.
Classe ’99, laureato in Lettere moderne e alla magistrale di Filologia moderna alla Federico II di Napoli.
La musica e il cinema le passioni di una vita, dalla nascita interista per passione e sofferenza.