Una “favolosa colonna sonora” firmata da Jack Name
L’enigmatico musicista di Los Angeles John Webster Adams meglio noto come Jack Name rende omaggio al mondo reale e alla sua contorta e variegata storia d’amore con i mondi della nostra mente con Fabulous Soundtracks pubblicato per la bolognese Maple Death Records.
Il suo quarto album in studio si presenta come una selvaggia collezione di “colonne sonore”, ognuna delle quali è una ricostruzione sonora dedicata a una scena distinta.
Questo è l’album più avventuroso finora realizzato dal nostro: musicalmente Fabulous Soundtracks travalica ogni forma di genere, racchiudendo al suo interno elementi di acid, dance, folk, stranezza microtonale, horror, sensualità, impressionismo ed esplosioni di rock che si fondono ponendo enfasi all’eterea narrazione.
In Fabulous Soundtracks puoi trovare tracce come Walking In The Park At Night guidate dalle linee fluide del basso, in cui la forma canzone incontra una trama ritmico/melodica più che esplosiva. L’opener suona a metà strada tra Beck e Squarepusher sotto effetto di un delirio acido che la porta ad aumentare di giri vertiginosamente.
Brani come The Runaway Girls mischiano il cantautorato a suoni acidi e microtonoali che rendono l’esperienza d’ascolto onirica e mai banale. Non mancano momenti strumentali come Prayers Ascending To A Kitten In Heaven che servono per far rifiatare l’ascoltatore. La quinta traccia combina una trama ambient con il suono soave dei synth che contribuiscono a creare un ambiente sonoro disteso ed estremamente rilassante.
Le canzoni di Jack Name suonano sghembe e giocose, vedi Big Monsoon in cui il nostro gioca con folk, pop e funky, una ricetta piena di elementi che si smarca quindi nettamente dalle atmosfere meditative del precedente brano.
Fabulous Soundtracks è un album che richiede la giusta attenzione; coraggiosa o meno, la proposta di Jack Name ha una propria identità che si differenzia da tutto quello che puoi ascoltare dai suoi colleghi cantautori.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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