Il legame tra la tromba e i sintetizzatori modulari secondo Jacopo Buda
Originario di Rimini, Jacopo Buda, classe 1994, è un trombettista, producer, sound designer e busker che negli anni ha sviluppato un linguaggio particolare dato dalle sonorità possibili e nascoste nel dialogo tra tromba e sintetizzatori modulari. Un percorso che va a delineare il suo debut album, Blessing, pubblicato l’11 novembre 2020 da Luminance Records.
Sei tracce col fine ultimo quello diindagare le infinite possibilità date dall’incontro tra il suono della tromba e quello della voce umana attraverso la manipolazione di sintetizzatori modulari.
L’album si apre con la nenia d’Incanto: una trama estatica si fonde con un antico canto popolare, un viaggio immaginario dalla tensione costante che culmina in un crescendo finale.
Di tutt’altro registro Jungle che riprende i ritmi africani e i suoni sciamanici, non di certo una traccia di facile ascolto, qui la tromba viene manipolata al fine di riprodurre suoni liquidi ed esotici.
Con Ritagli ritorniamo a calcare scenari più classici nei quali la tromba col il suo timbro caldo diventa la protagonista della traccia. Attorno pattern metallici e loop ipnotici arricchiscono il tutto dando colore e pienezza al sound.
La title track è una sorta di rituale lento e misterioso tra elementi organici e manipolazione elettronica legati in maniera viscerale tale da evocare presenze oscure. Il vero manifesto sonoro di Buda che crea inquietudine e un coinvolgimento totale da parte di chi ascolta.
Blessing non è di certo un album semplice, al suo interno convivono anime diverse, da un lato quella jazz dall’altra quella più elettronica. Il disco necessita di più ascolti per comprenderne il lavoro di sperimentazione e ricerca che c’è dietro. Una volta che si ha in mano la chiave di lettura, Blessing ci aprirà le porte ad un mondo interessante e affascinante da scoprire.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
[gs-fb-comments]
Commenti recenti