Jean D.L.: la colonna sonora di un film immaginario
Una carriera dedicata alla realizzazione di paesaggi chitarristici dronici quella di Jean De Lacoste aka Jean D.L., il musicista e videomaker belga combina nella sua musica momenti ruvidi e inquietanti con altri onirici sempre caratterizzati da un’attitudine cinematografica sia quando suona la chitarra sia quando manipola i suoni e i field recording.
Zenaïde è il suo ultimo progetto pubblicato il 30 giugno da Esc.rec., realizzato con il contributo di un impressionante elenco di artisti tra i quali Aki Onda, Rhodri Davies, Joke Lanz, My Cat is an Alien, Andy Moore, Karen Willems, John Dikeman, Julia Kent, Jasper Stadhouders, Mauro A. Pawlowski e molti altri.
L’album è la colonna sonora di un film immaginario costruita utilizzando solo campioni mandati dagli altri musicisti e dai suoni presi direttamente dall’archivio di Jean.
Zenaïde è una lunga composizione di 28 minuti, un incrocio tra droni, suoni inquietanti e chitarre preparate che vanno a formare un’ampia tavolozza sonora. Un paesaggio monolitico disegnato combinando suoni spigolosi e texture ricche con delicate melodie in modo da rendere l’ascolto tutt’altro che noioso.
Nella prima parte del brano siamo di fronte ad una serie di field recording sovrapposti, un incastro di suoni campionati che formano un intro tra musica sacra e acusmatica. Subito dopo D.L. modula i suoni come se stesse girando le frequenze di una radio prima di trovare una melodia con piano e far respirare l’ascoltatore. Neanche il tempo di un elegante intermezzo free-jazz che subito ritornano con prepotenza i suoni disturbanti e i lancinanti feedback caratteristici di questo lavoro. Nel finale spazio per la chitarra accompagnata da una ritmica tribale che mette in evidenza il lato più crudo e violento di questo lavoro.
Nella sua complessità Zenaïde è un lavoro interessante, un patchwork in grado di mettere insieme tutte le sfaccettature della musica di Jean D.L..
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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