Nell’elegante universo sonoro di Jean Kapsa
Intimo, fragile, personale e prezioso, sono questi gli aggettivi usati da Jean Kapsa per descrivere il suo nuovo mini-album Syncline. Pubblicato per l’etichetta berlinese LEITER, fondata da Nils Frahm e Felix Grimm, queste nuove sei tracce sono state registrate di notte tra Settembre e Novembre 2022 a Parigi, nella casa del musicista francese, sul pianoforte che i suoi genitori gli regalarono quando aveva solo 15 anni e che lui tiene ancora in salotto, circondato perennemente da microfoni.
I titoli delle tracce fanno riferimento alle tappe di un’escursione che Kapsa ha spesso fatto nella foresta di Saou, vicino alla sua città natale, nella panoramica regione della Drôme, nel sud-est della Francia. Da qui nasce anche il titolo dell’album: “sinclinale”, termine geologico che indica una curva in uno strato roccioso, causata da forze interne alla crosta terrestre, in cui gli strati più giovani sono più vicini al centro della struttura.
Nell’iniziale Bloom le note del pianoforte scivolano delicatamente, una traccia dai toni rilassanti assistiti esclusivamente dai crepitii dei martelletti. Nonostante la sua forma più intima e minimale, la traccia mostra tutta la potenza risonante del pianoforte.
Pastoral, il cui sound incrocia neoclassica e jazz, è un susseguirsi di fraseggi ripetuti che vengono suonati ogni volta con più determinazione, accompagnati dal suono dei pezzi scricchiolanti del pianoforte.
Luminosa e sobria, Fringe è un crescendo di energia con sottili cambiamenti di forma della traccia che la rendono dinamica e accattivante. In chiusura Basswood il suono fluttuante e tridimensionale del piano crea un ambient calmo ed emozionante.
Syncline è un lavoro di grande semplicità e fascino, minimali nella sua essenza, che risalta la potenza e l’eleganza narrativa del pianista e compositore francese.
L’album si rivela un’esperienza gentile che vuole portare pace in questi tempi di ansia e incertezza.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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