Seleziona una pagina

Oltre la techno: Jeff Millscontinua la sperimentazione in studio

Padre della Detroit techno senza bisogno di ulteriori presentazioni, Jeff Mills riesce ormai da anni a coniugare dj set e dischi a cadenza più che regolare. Negli ultimi due anni abbiamo ascoltato Mind Power Mind Control, la sonorizzazione di Metropolis di Fritz Lang, il viaggio spaziale di The Trip: Enter the Black Hole (uscito proprio quest’anno), oltre a una lunga serie di Ep.

E se i suoi set dal vivo mantengono ancora un certo rigore nel genere, permettendosi qualche sortita in territori “nuovi” ma rimanendo fedele alla techno, è nelle pubblicazioni che invece dà sfogo ad una creatività acquisita col passare dei decenni. Oltre alle declinazioni della techno stessa (minimal, ambient, fra le altre), non mancano incursioni nella progressive electronic, nell’ambient e nella deep house.

The Eyewitness, in uscita il 5 luglio 2024 per Axis Records, è un fulgido esempio di quanto appena descritto. Basta l’opening In a Traumatized World come paradigma: lontano dagli incessanti e ripetitivi ritmi techno, Mills confeziona un pezzo che sta a cavallo fra space ambient, prog electronic ed echi IDM, arricchendolo con una voce che declama versi e parole in una lingua inventata. Schema seguito anche dalla successiva Menticide, che, per quanto meno oscura della traccia d’apertura, sintetizza il concept dell’album, basato sull’esperienza dello shock e del trauma.

I titoli sono effettivamente programmatici ed oltre i due già citati ci sono Those Who Work Against Us, che sancisce il ritorno dei ritmi seppur in forma diversa da quella che ci si potrebbe aspettare, o Sacred Iridescent Mirror (The Pledge), esplicazione del dare valore a qualcosa di ambiguo.

Mass Hypnosis tiene fede al suo nome ed è una nenia che sta a metà fra Detroit e la Berlino di Klaus Schulze, Hold and Command invece prende casa fissa proprio a Detroit, risultando uno dei pochi brani che potrebbe far tranquillamente parte di un suo dj set.

Stratificato e sicuramente con qualche lungaggine di troppo, The Eyewitness non aggiunge nulla di rivoluzionario all’ormai già straordinaria carriera di Jeff Mills, ma ben dimostra quanto il musicista riesca ad uscire senza intoppi dalla propria comfort zone in favore di dischi basati innanzitutto sul concept. E va bene così.



Logo con lettering sfondo trasparente radioaktiv

Iscriviti alla nostra newsletter

Non perdere le nostre rubriche e tutti gli aggiornamenti sulle nuove uscite discografiche su base mensile.

Iscrizione riuscita!