Loom: le costruzioni astratte di Jeff Snyder
Autore di musica elettronica alla Princeton University, sperimentatore e progettista di strumenti (alcune sue invenzioni sono quelle che si sentono nei suoi stessi album), Jeff Snyder è una personalità eclettica e imprevedibile.
A testimonianza di ciò arrivano in aiuto i numerosi musicisti citati come influenza nella press release del suo nuovo album Loom, in uscita il 6 settembre 2024 per Carrier Records: fra i tanti, Jlin, The Soft Pink Truth, Squarepusher e Oneohtrix Point Never. Sebbene spesso questi legami risultino ingigantiti dall’ufficio stampa di turno, ascoltando la mezzora di Loom stavolta sembra esserci qualcosa di vero, non tanto per i nomi quanto per la proposta in sé, abbastanza sui generis da poter effettivamente risultare una fusione alchemica fra diverse sonorità elettroniche.
C’è spazio per tutto nei sei brani del disco. Se l’opening Redox parte come un pezzo IDM per poi assumere sfumature più sperimentali e astratte, la title-track ha una costruzione ancora più allucinata: quello che sembra un tranquillo vortice di glitch viene spezzato in due da incursioni di synth da clubbing, giocando sul minimalismo e la sua successiva distruzione.
Segue uno schema simile The Plasmic Crystal, salvo poi terminare, a differenza del brano precedente, in una coda progressive electronic, mentre Neon Rain sembra essere un’assurda unione fra space ambient, echi berlinesi e synth pulsanti. Anche nei due pezzi finali c’è spazio per qualche episodio degno di nota: il flusso organico di Detection colpisce per il climax seguito durante l’intero brano, Fire Tongues chiude il disco in modo sorprendentemente oscuro, lasciando una patina di mistero in quella che sembra una traccia tratta dalla colonna sonora di un film post-apocalittico.
Loom è un lavoro complesso e stratificato anche nei pochi momenti più accessibili. Il suo essere molto cervellotico è probabilmente anche il suo limite principale, ma ciò non toglie a Jeff Snyder la capacità di riuscire a dar vita ad un mondo elettronico talmente astratto e variegato da risultare originale nel suo complesso. Esperimento superato.
Classe ’99, laureato in Lettere moderne e alla magistrale di Filologia moderna alla Federico II di Napoli.
La musica e il cinema le passioni di una vita, dalla nascita interista per passione e sofferenza.