Un viaggio ontologico con Mehyre & Ólafsson
Lanzarote è l’ultima collaborazione tra Jo Berger Myhre (contrabbasso, elettronica e tastiere) e Ólafur Björn Ólafsson (piano, organo. moog, batteria e percussioni), già turnista dei Sigur Ros.
A due anni di distanza dal primo lavoro del duo norvegese/islandese, Lanzarote segue la sua stessa linea sperimentale, che regala un coinvolgimento emotivo più unico che raro. Strutturato nell’arco temporale di un anno tra Reykjavik e Oslo, l’album palesa l’interesse del duo all’aurea degli scritti del francese Michel Houellebecq e alla precoce scomparsa di Johann Johannsson.
L’album si apre con Grain of Sand composta maggiormente da fraseggi al pianoforte dal tono cupo a cui si sovrappongono dapprima i suoni ambientali e in un secondo momento la melodia graffiante del contrabbasso. Vanno ricercati in questa composizione i toni caratteristici del grande compositore e pioniere islandese johan joahnnson a cui è dedicata interamente la traccia.
In Atomized/all we’ve got la virata del duo è netta: le sonorità si sviluppano su due piani ben distinti. La batteria frenetica al pari dell’elettronica distorta vivono in una simbiosi “distaccata” dal piano e dai fiati di Eiríkur Orri Ólafsson e Ingi Garðar Garðarsson.
Both worlds è un requiem della modernità. Con le sue note placide e distaccate, la terza traccia si evolve in un crescendo destinato a declinarsi spinto dalle note aspre della tromba . Le note del sitar indiano in Minophant sottolineano ancora una volta il superamento di un limite di congiungimento strumentale unico nel suo genere.
Il reprise di Grain of Sand chiude il cerchio di un’opera dalle svariate influenze contenutistiche e tecniche che riesce ad essere un compendio del background di due musicisti del calibro di Mehyre & Ólafsson. Un viaggio ontologico nei deserti e nelle terre vulcaniche dell’isola oceanica Lanzarote.
Un elogio funebre ad uno dei compositori “guida” per il duo scandinavo e per la modern classical. Senza mezze misure, un album dall’indubbia qualità a cui va dedicato un ascolto più che attento per carpire a fondo le scelte stilistiche dei due tra i compositori più influenti della nostra epoca.
Nato a napoli, classe 97, studente di medicina, coltivo da sempre una grande passione per la musica, mi ritengo una persona curiosa e in quanto tale sono sempre alla ricerca di suoni nuovi per ampliare la mia cultura musicale, strimpellatore di chitarra e amante del folk.
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