L’incanto sonoro di Nocturna!
In un mondo in cui il frastuono della vita quotidiana spesso sovrasta le melodie della natura, Nocturna di Andrew Thomas e Joachim Spieth si presenta come un delicato rifugio di bellezza e contemplazione.
Questo lavoro si sviluppa come un raggio di luce che danza tra le ombre, riflettendo la perfetta armonia tra le delicate note del pianoforte e un sound design evocativo. Le melodie del pianoforte si intrecciano con profonde atmosfere sonore, creando un’esperienza immersiva che celebra la bellezza e la luminosità di ogni istante.
La combinazione di pianoforte, orchestra di droni ed elettronica trasporta l’ascoltatore in uno spazio di contemplazione e mistero, come avviene nella traccia d’apertura, Falling, che ci colloca a metà strada tra l’ambient e la musica classica contemporanea.
Il duo in Glide crea un’atmosfera eterea, intrecciando i delicati toni del pianoforte con un muro di droni che cresce insieme alla traccia, rivelandosi un tocco veramente dolce e avvolgente.
Cobalt si compone di figure melodiche e armoniche che si ripetono con delicatezza e che si evolvono gradualmente e in modo quasi impercettibile nel corso del brano.
Suoni circolari e contemplativi caratterizzano Amethyst, la sesta traccia, che si sviluppa attraverso delicate sequenze di accordi di pianoforte, arricchite da elementi di sound design, rendendola particolarmente affascinante per un ascolto profondo.
Shine si erge come il manifesto di Nocturna: da un lato, i synth profondi e cupi mantengono costantemente alta la tensione, mentre dall’altro le calde melodie del pianoforte contrastano l’oscurità, creando un affascinante gioco di luci e ombre che funziona in modo straordinario.
Thomas e Spieth ci invitano a immergerci in un paesaggio sonoro che fluttua tra il familiare e l’ignoto, trascinandoci verso un’esperienza profonda, carica di mistero e meraviglia. Il loro album, caratterizzato da suoni organici e confortanti che poi svaniscono lentamente nell’abbraccio della notte, esplorando la dualità di luce e ombra, degli emisferi e della promessa dell’estate.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.