Immaginando un ensemble
È uscito il 3 giugno Giocattoli di João Fernandes, già membro degli Unmapped e degli Electrologues, entrambe dedite all’improvvisazione e all’esplorazione di nuovi linguaggi musicali.
Il volume numero nove della serie In The Room edita da Elli Records è composta da quattro tracce registrate durante il lockdown causato dalla pandemia del covid-19.
Concepito come suonato da un ensemble, con gli altri strumenti sempre presenti nel subconscio di Fernandes, il nostro ha immaginato la sua musica accompagnata da altri musicisti mentre improvvisava, talvolta rispondendo a richieste musicali astratte, talvolta assumendo la vera posizione di un solista.
Non sono dalla musica ma anche dai titoli delle quattro tracce viene fuori l’essere giocoso del musicista: le registrazioni sono avvenute nella stanza in cui Fernandes suona di solito con il suo bambino e per questo motivo i titoli hanno un carattere ludico.
La prima delle quattro è Su e giù per lo scivolo, otto minuti di suoni astratti nati giocando con il nastro, nel concepire questa traccia di musica acusmatica il lavoro delle pause è fondamentale per fa capire come João interagisca, seppur nella sua coscienza, con altri strumenti, lasciando così ai silenzi il compito di essere riempiti dai musicisti “invisibili”.
Destrutturare e disgregare sono le azioni alla base della musica di Fernandes, come si evince dalla seguente Il ragno, un connubio di atmosfere rarefatte, stranianti e surreali. Il flusso sonoro viene manipolato costantemente, assemblandone e triturandone le forme per produrre stupore uditivo. Non da meno Il robot suona il balaton: la materia elettronica incontra lo strumento africano per dar vita ad un tribalismo digitale, un paesaggio postmoderno che ci fa immergere in un cielo stellato abitato da lucciole robotiche.
Giocattoli è un lavoro concettuale molto forte, un modo di intendere quello che è invisibile agli occhi e a volte alle orecchie, ma che esiste e si trova nella parte più nascosta della propria mente.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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