Joel Fausto & Illusion Orchestra: la prima volta in portoghese
Dopo cinque album e un Ep in inglese, per la prima volta la one-man-band Joel Fausto & Illusion Orchestra pubblica un disco in lingua portoghese.
Rilasciato il 16 ottobre da Slowdriver Records, Deus é Cego! verte su una misteriosa miscela di dark jazz e ambient accompagnata dalle armonie dei sassofoni e da cori spettrali.
Tuttavia, la nuova uscita del compositore portoghese non si discosta dai concetti di surrealismo, malinconia e paranoia classici della poetica del nostro.
Brani come Negrume e Absurdo sono avvolti da un’atmosfera noir, un lento incedere con l’uso delle ripetizioni e di suoni stridenti che fanno delle due tracce dei requiem sinistri. La prima delle due si avvale di elementi jazz più tradizionali soprattutto per quanto riguarda l’utilizzo dei fiati, mentre di fondo un tappeto ambient dai suoni morbidi dà un tocco ultraterreno al brano.
La successiva Absurdo mette in luce la capacità di Joel Fausto di dipingere atmosfere desolate ed inquietanti di Lynchiana memoria. La terza traccia è in bilico tra jazz e musica da camera con i fiati incaricati di tracciare le linee melodiche del brano, cori messi in secondo piano danno quel senso di grido lamentoso e macabro il tutto accompagnato da una ritmica essenziale e funzionale agli altri elementi.
Grotesco è la traccia più lunga delle sette: la parte iniziale conduce l’ascoltatore verso una dimensione inquietante, i suoni sono vibranti con gli elementi utilizzati che ripetono la formula delle tracce precedenti. Solo sul finale con l’ingresso della voce il pezzo si trasforma in un nero mantra evitando così di risultare pesante all’ascolto.
Il brano di chiusura, Fome, è un’ariosa e surrealista orchestrazione jazz, il modo migliore per finire un album che spesso si rivela ostico e difficile da ascoltare.
Deus é Cego! è il classico disco alla Joel Fausto & Illusion Orchestra con tutte le caratteristiche che da sempre accompagnano la musica del nostro. Un album che sicuramente sarà apprezzato dagli estimatori di Bohren & Der Club of Gore, Angelo Badalamenti e The Kilimanjaro Darkjazz Ensemble.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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