A scuola d’avanguardia con John Duncan & Stefano Pilia
Bologna, città giovane, all’avanguardia, pronta a flertare col resto del mondo, ricca di spunti creativi (Emidio Clementi), Bologna città degli Skiantos, dei Gaznevada, dei Nabat, dell’Isola nel Cantiere, di via del Pratello, un porto sicuro per giovani e musicisti, la maggior parte arrivati da fuori come John Duncan e Stefano Pilia.
Entrambi di stanza a Bologna, il primo sperimentatore statunitense, il secondo chitarrista e compositore elettroacustico (Afterhours, In Zaire, Il Sogno Del Marinaio), insieme hanno realizzato l’album Try Again, un lavoro elettroacustico pubblicato il 7 aprile 2021 da Maple Death Records.
Le cinque tracce dell’Ep nascono analizzando il rapporto conflittuale tra uomo e macchina attraverso le cupe strumentali di Pilia e i delicati testi di John Duncan per un’esperienza d’ascolto dalla forma cinematografica.
L’intensa esplorazione del duo parte da una registrazione corale e distorta sulla quale si poggia la voce ipnotica e ossessiva di Duncan. Quindici minuti nei quali i due musicisti immergono l’ascoltatore nelle profondità dei fondali oceanici: la voce diventa un eco, un messaggio in loop che trova nei suoni della chitarra elaborata e dei sintetizzatori i giusti elementi per un rituale mistico.
Con The Reprisal la chitarra viene processata attraverso un modulare ottenendo un suono mutevole e oscillante in grado di risaltare il testo, un gioco di contrappunti tra i processi cupi della macchina e la voce intima e umana di Duncan.Un suono spettrale e inquietante quello di Obsolete + Comeback alimentato da un passaggio estatico e straniante ottenuto grazie alle chitarre modificate e ripetizioni minimali che assume le sembianze di feedback e glitch.Le macchine prendono il sopravvento sulla parte umana “infettando” la voce con un effetto robotico.
Try Again è un album che lascia il segno con i suoi suoni distorti, noise e metallici e un animo umano caldo e avvolgente.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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