Jon Hopkins: musica stupefacente
Jon Hopkins non ha mai nascosto l’uso di stupefacenti per uso curativo, queste esperienze extracorporee derivanti dalle sostanze psicoattivesi riflettono nella sua musica, da Immunity che cattura gli alti euforici e i bassi malinconici dell’MDMA a Singularity nato da un viaggio cosmico sotto effetto di funghetti allucinogeni.
Ispirato dalla sua esperienza con l’assunzione dell’ayahuasca nelle grotte di Tayos in Ecuador, Hopkins ha realizzato un disco ambient intitolato Music For Psychedelic Therapy.
L’album pubblicato da Domino è privo di ritmo e melodia, elementi centrali nella musica di Hopkins, un viaggio spirituale che scava nella mente alla ricerca degli elementi primordiali.
Attraverso le nove tracce di Music For Psychedelic Therapy la musica ci conduce in un luogo accogliente, un ambiente sonoro ovattato da considerare come un unico flusso continuo. Attraverso i fieldrecording degli elementi naturali, Hopkins crea un senso di pace e quiete: il trittico centrale Tayos Caves, Ecuador i-iii è una suite dai toni delicati e dalla trama astratta in grado di rilassare l’ascoltatore, una cattedrale di droni leggeri nella quale sentirsi protetto.
Scorre lenta e delicata Love Flows Over Us in Prismatic Waves, carica di speranza, una trama granulare dai suoni celestiali che lentamente si tramuta in una cascata prismatica, aumenta d’intensità, sbocciando rigogliosa come fiori a primavera. Deep In The Glowing Heart è il ponte tra l’Hopkins Dj e questa nuova versione di Jon. I sequencer creano un muro di suono frastagliato con i continui cambi di accordi che danno un senso d’incertezza alla produzione. In Arriving si sentono gli echi dei SigurRos, influenze New Age per un brano basato su sintetizzatori scintillanti che aprono la strada ai ronzii della natura.
Nonostante Music For PsychedelicTherapy non sia all’altezza dei suoi predecessori, nell’album viene fuori tutta la personalità del nostro e la sua maniacale cura per i suoni, un buon lavoroambient da considerare come un capitolo a parte della discografia di Jon Hopkins.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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