Ancora una volta Jónsi fa coppia con Alex Somers
È uscito a sorpresa l’11 ottobre 2019 Lost and Found, nuovo lavoro per Jónsi & Alex Somers. L’Ep è stato rilasciato in occasione del decimo anniversario del loro album ambient Riceboy Sleeps ed è stato realizzato in collaborazione con l’amico e produttore Sidney Satorsky.
Con questo nuovo lavoro Jón Þór Birgisson e il suo compagno Alex Somers non si allontanano dai paesaggi eterei e descrittivi del primo album, portando avanti l’idea di flusso continuo che accompagna le sei composizioni.
Veniamo catturati subito da uno stato contemplativo, opera dei paesaggi astratti che i due sono in grado di disegnare con la musica. Un’ora abbondante di ambient classico che ci trascina in un’atmosfera onirica, intarsiata da frammenti melodici, un viaggio a occhi aperti tra le terre islandesi.
In apertura siamo subito rapiti dal suono avvolgente di Hundslappadrífa: la parte ritmica suona come cristalli di vetro mentre le dinamiche crescono come le onde che sbattono sulle rocce islandesi. Una traccia che potrebbe fungere da intro per un live dei Sigur Ros.
Suoni acustici e basse frequenze costituiscono il cuore pulsante di Boy con il contributo delle Amiina che si traduce in un coro angelico. Armonie sognanti e morbide (Stokkseyrar-Dísa) incantano, è come trovarsi ad osservare lo spettacolo dell’Aurora Boreale. Sleeping Summer è il momento più altisonante dell’Ep: lievi si fanno avanti le note sospese del piano, le partiture dei fiati e la voce di Jonsi contribuiscono alla riuscita di questo rito. Wind In Our Ears è un continuo crescendo di tessiture tra il piano e i synth, peccato per la mancata esplosione finale, un decollo che però non trova la giusta conclusione.
Lost and Found è un lavoro che mette in luce le personalità di Jónsi & Alex Somers, un album dal forte impatto emotivo che accantona la sensazione d’incompiutezza che si aveva con Riceboy Sleeps.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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