Digging for Rays: un album che non vuole lasciarti più
Al di là dei toni soffusi e spesso non lontani da certo pop melodico, Digging for Rays (out il quindici di Marzo u.s. per Meer Music/Blue Rose Records), è l’opera più recente di Joseph Parsons, una raccolta di canzoni inequivocabilmente folk rock di matrice statunitense ugualmente inequivocabile.
La circostanza non appaia inconsueta, dal momento che Parsons, anche se risiede da tempo in Germania, è americano di Filadelfia e mostra con la sua musica di avere perfettamente metabolizzato gli stilemi musicali originari della sua terra d’origine.
La band che accompagna il cantautore della Pennsylvania, peraltro, annovera sia musicisti americani sia musicisti tedeschi ed è formata da Joseph Parsons (voce & chitarre), Freddi Lubitz (basso, chitarra & voce), Ross Bellenoit (chitarra & voce), Sven Hansen (batteria & voce).
Dieci belle canzoni per oltre quarantacinque minuti di ascolto musicale, l’album si caratterizza per la grande pulizia sonora e la freschezza delle diverse composizioni (tra i titoli Wide Awake, Come Around, Living Things, Beautiful Lie) suonate da una band che non lascia spazio a virtuosismi di sorta ma viceversa appare più che altro impegnata sul piano della coesione interna e della nitidezza formale di quanto si ascolta.
Nell’album sono presenti ballate semiacustiche e anche canzoni che si distinguono per avere un suono rock più ruvido; le une e le altre si giovano di un impianto melodico efficace nonché della profondità e piacevolezza della voce del nostro, ciò che fa crescere l’apprezzamento dell’album dentro l’ascoltatore ascolto dopo ascolto. Joseph Parsons è autore di tutti i pezzi dell’album.
Nonostante parli il linguaggio un po’ usurato del folk elettrico made in the USA, Digging for Rays appare non privo di personalità e decisamente interessante. Merita per questi motivi di essere ascoltato con attenzione.
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