Fault Lines, un dialogo completamente improvvisato
Fault Lines nasce dall’incontro tra il sassofonista, improvvisatore e compositore parigino Joshua Hyde e il compositore e improvvisatore australiano Ben Carey.
Il disco pubblicato il 15 dicembre 2023 per l’etichetta italiana SUPERPANG, è un dialogo completamente improvvisato tra il sassofono e i sintetizzatori modulari, Fault Lines vede i due musicisti impegnati in complesse strutture e dettagliati gesti elettroacustici che rivelano la profonda connessione e l’affinità tra Hyde e Carey.
Fault Lines è una sorta di incrocio tra il free jazz (da una parte le traiettorie del sassofono disegnano linee di grande incisività espressiva) e l’elettroacustica (dall’altra la sintesi modulare viene utilizzata per creare musica intuitiva e spontanea).
Già dalla prima traccia, Scarp, emerge una poetica del suono chiara e riconoscibile, con le sfuggenti melodie del sax e le particelle sonore del modulare che vanno ad intrecciarsi e lentamente a dispiegarsi verso forme armoniche e luminose.
Il duo tocca il suo vertice massimo in un vortice di rumorismo chiamato Interferometric: la terza traccia si basa sulla ricerca della destrutturazione dell’equilibrio armonico: la terza traccia è un saliscendi di sonorità a tratti aspre, a tratti delicate, con il sassofono che vibra prepotentemente dando grande importanza al gesto e al movimento. I ritmi sono dettati dai suoni puntiformi del modulare, utilizzato con non-linearità e flessibilità per dare fisicità e massima naturalezza alla composizione.
Neogenic è una composizione che vive di contrasti: da un lato le morbide progressioni di stampo jazz del sassofono mentre dall’altro Carey plasma un tappeto sonoro fatto di oscillazioni metalliche e stridori, posti come sfondo che permettono a Hyde d’improvvisare con disinvoltura.
Fault Lines è un album molto complesso ma anche molto piacevole. Come spesso succede con questi dischi d’improvvisazione, i confini tra i generi diventano labili lasciando spazio ad un’esperienza unica e intrigante.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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