Perdersi con Josin nello spazio vuoto…
In The Blank Space è il titolo del debut album di Josin. Arabella Rauch, vero nome della composer tedesca, ha dato alla luce il suo primo disco il 25 gennaio 2019: una voce potente che dialoga con arrangiamenti neo-classici e un’elegante elettronica.
Un’avvolgente melodia apre il disco: è la title track che ci accoglie magicamente. Suoni celestiali e una voce da far venire la pelle d’oca sono il biglietto da visita di Arabella. Gli archi si legano perfettamente con l’elettronica, le note sospese del piano poi ci trascinano in una dimensione onirica.
Ipnotica, Burning (For A New Start) è una conversazione sarcastica che la Josin ha con se stessa sulla fine del mondo. La Rauch spiega così: “Sai che sei parte del male, ma troppo comodo per fare un cambiamento. Come ad esempio le abitudini quotidiane che hanno un impatto sul nostro ambiente, sappiamo che sono cattive ma non le abbandoniamo”. La voce melodiosa balla sugli oscillatori, una canzone che ricorda i Radiohead tanto quanto Berlino.
Once Apart richiama alla mente Douglas Dare, la voce si snoda su un piano e un beat semplice, ma di una intensità e di una raffinatezza tanto da rapire l’ascoltatore.
Celestiale è la quinta traccia Evaporation, forse la più bella di tutto l’album per la sua semplicità e una voce che sa sciogliere l’animo. Allo stesso tempo le produzioni di Josin sono in grado di avere un piglio ammaliante ed una ritmica pulsante, senza mai diventare troppo eccessiva.
Un beat profondo fa da sfondo a Oceans Wait: crescono gli oscillatori, i suoni sono quelli tipicamente freddi dei producer berlinesi, il tutto condito da una voce che dire cristallina è dire poco. Un tuffo al cuore.
Perfetto il contrasto tra la calda voce di Josin e gli arrangiamenti neoclassici di Company. C’è tutta la magia dei paesi del Nord Europa, c’è la capacità di saper emozionare e di creare tepore nella prima parte della canzone, voce e piano. Segue un crescendo dell’elettronica e di stratificazioni della voce che la rendono avvolgente e dal suono pieno.
Josin sa di amore all’improvviso, come quando di una donna apprezzi pregi e difetti perché ne sei innamorato, così succede con la sua musica, non se ne può far a meno e di difetti se ne trovano ben pochi.
Una delle voci più belle tra quelle ascoltate durante gli ultimi mesi, capace di sciogliere l’anima e accapponare la pelle. Un album che mette in luce una donna già matura artisticamente, In The Blank Space un disco sublime, di quelli in grado di lasciare il segno.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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