Il rituale sacro di Julian Klaas
Julian Klaas è un musicista tedesco di formazione classica già noto nella scena elettronica come Plateau Green. Dopo aver familiarizzato con il vecchio pianoforte di sua sorella, Klaas ha intrapreso un viaggio d’esplorazione e d’improvvisazione che l’ha portato alla pubblicazione del suo Lp di debutto Impromptu.
L’album è uscito per Squama Recordings il 24 marzo 2023 e si presenta come un’opera straordinaria di ambivalenza sonora ispirata alla bellezza e al potenziale del pianoforte Wurlitzer, con i suoi sibili densi e caldi.
Le dodici canzoni di Impromptu sono profondamente riflessive e incanalano i sentimenti contrastanti che accompagnano la contemplazione solitaria: espansività, sentimentalismo, vulnerabilità e beatitudine.
Nell’ascoltare Impromptu si ha una sensazione di protezione data dai suoni caldi e morbidi del pianoforte elettronico, un sentirsi in un luogo familiare lontano dallo stress e dalla frenesia della quotidianità.
Già nei brani iniziali, Island Theory e These Were The Times, questa sensazione emerge prepotentemente attraverso le sonorità fluttuanti e le mutevoli trame delle tracce. Melodie lussureggianti combinate con glitch e loop formano semplici gemme sonore che vanno a creare il rituale sacro di Julian Klaas.
In The Forest mostra il lato più giocoso della musica del nostro: caratterizzata da un approccio scarno, inizialmente il brano si presenta come una serie di punti sonori che collimano tra di loro generando una fitta trama colorata. Lentamente la composizione si evolve combinando una serie di arpeggiatori andando a formare una texture densa e profonda.
Nella loro semplicità tracce come When Trees Cry o Always Humming vertono su pochi elementi che combinati, producono un sound organico fortemente emozionale. Klaas modula il suono del pianoforte e gioca con i toni morbidi dello strumento creando un’opera accuratissima nella composizione e nell’esecuzione dei brani.
Nel complesso, Impromptu è un album dalle grandi potenzialità emotive, declinate secondo una miscela sonora morbida che rivela in modo inaspettato e giocoso la forza del Wurlitzer.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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