Julielle: la musica mi attraversa
Solo tu mi sai dare…
Alla passione non si comanda, estesa ad un concetto di amore che non contempla solo l’unione di due anime, bensì anche quella di percorsi artistici che compromettono inevitabilmente la nostra crescita. È il caso di Julielle, cantautrice leccese che all’età di dieci anni si avvicina alla musica per non abbandonarla più. Il suo Ep di debutto è aCross, che vede la produzione artistica degli Inude, e che presenta un titolo a doppia mandata, relativo al significato che Julielle dà alla musica, come qualcosa che attraversa corpo e anima, tanto quanto ad una croce (se lo si legge staccato, appunto) espressione della sacralità (assolutamente laica) di questa espressione dell’arte.
Cresciuta tra Beatles e Bonobo e tra Edith Piaf e Son Lux, Julielle deve, infatti, fare i conti con due sfaccettature di sé stessa completamente diverse, eppure totalmente affini, che trovano massima espressione nel suo lavoro artistico. Toys (con la produzione artistica di Godblesscomputers) apre l’Ep, risuonando attraverso la delicatissima voce (dal sound molto internazionale) di Julielle, mentre batte contro un ritmo elettronico e tutt’altro che melodico. Più lenta, ma molto psichedelica è Aliens And Flowers che ascoltata in cuffia rende al massimo le sue potenzialità. Più debole, forse, Survivors, che cede un po’ di potenza, senza però rinunciare a certe piccole peculiarità che rendono, comunque, fondamentale il nesso con questo brano. Voices, invece, riesce a conferire maggiori sfumature alla voce di Julielle, mentre la fine dell’Ep, Ether, introdotta e accompagnata da un profondo pianoforte, è il pezzo che conferisce maggior coinvolgimento, per i significati e per la musica intensamente scelta.
Il lavoro di Julielle è molto introspettivo e lo si comprende anche solo guardando la sua copertina, quello sguardo della cantautrice perso nel vuoto, mentre bagna quella croce di cui sopra automaticamente, e senza fare errori, nella tazza che ha tra le mani. Quasi a significare che questa espressione, la sua musica, i suoi testi, diventano la spontanea manifestazione della sua personalità e delle sue emozioni, come se non ci fosse un altro modo. Julielle spontaneamente si consacra alla musica e aCross ne è la testimonianza.
Il mio nome è Mary, sono nata nel 1990. La città da cui vengo è Sessa Aurunca, una collina tra Lazio e Campania; la città che ho scelto è Napoli, dove mi sono laureata in Scienze Politiche e dove scappo sempre, ogni volta che posso. Adoro cucinare e avere un bicchiere di vino in mano. Ho sempre scritto per amore, per me stessa, perché non conosco un altro modo per parlare di ciò che nella vita è importante, delle mie passioni, dei miei dolori. Molto semplicemente non conosco un altro modo per parlare della mia anima: ecco perché scrivo di musica.
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