L’algido rigore di Julien Bayle
In uscita il primo maggio, il quarto appuntamentodella serie In The Room di Elli Records vede l’artista multidisciplinare Julien Bayle alle prese con venti creazioni sonore generate dalla sua opera artistica GRID. Musica e immagini sono sempre connesse nell’universo di Bayle, se nei suoi quadri e visual troviamo forme geometriche e righe, nella musica del francese le stesse forme sono riproposte come sequenze polimetriche e onde sintetiche.
Con GRIDBayleesplora il completamento del tempo come occupazione spaziale, disturbo progressivo, non linearità e attivazione casuale di una serie di eventi pre-generati distribuiti nel tempo.
Un nuovo modo quindi di intendere la musica, dove la causa e le conseguenze sono disconnesse tra loro:per Bayle ad una causa possono essere collegate molteplici conseguenze ed è proprio da questa nuova possibilità che nascono le 20 tracce di GRID. Venti paesaggi sonori impervi, dalle frequenze gravi, basate sui rumori e suoi micro suoni.
Le venti tracce di GRID sono un continuo turbinio d’impulsi, tensioni elettriche, oscillatori e generatori grezzi che fungono da conseguenze di eventi scatenanti apparentemente rigidi. Eseguito con perizia e maestria, l’album si avvale di una profonda coesistenza tra complesse texture e accenti ritmici tali da richiamare le composizioni audiovisive di Alva Noto.
L’album si basa su framework di programmazione maxmsp e maxforlivecon la possibilità di controllare i generatori di suoni sia con i software che con l’hardware.
Un album di sound design spinto e articolato ma che a tratti risulta anche melodico. In GRID manca il trasporto emozionale, il disco suona freddo e ciò è dovuto alle impalcature sonore ambient e all’estetica post industriale. Non bisogna fermarsi al primo ascolto per apprezzare l’opera di Julien Bayle, GRID ha bisogno di svariati ascolti per poter essere compreso a pieno, un disco interessante ma non di facile ascolto.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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