Il suono di una tempesta
Julien Bayle torna a far parlare di sè con Spectres. L’artista multidisciplinare francese, dopo aver pubblicato il primo maggio GRID, ha rilasciato il 19 giugno un nuovo lavoro per la serie In The Room edita da Elli Records: una singola traccia che esplora il suono registrato all’esterno durante una tempesta alla fine del 2019.
Attraverso l’uso della sintesi granulare, Bayle spinge le registrazioni verso il loro limite udibile, con un forte approccio fisico e quella spasmodica ricerca del “disrupted continuum” che caratterizza i suoi lavori.
I field recording vengono elaborati in maniera da creare dei loop suonati per tutta la traccia in modo ripetitivo e palpitante come un costante tentativo di andare avanti.
I droni dirompenti creano ronzii e collisioni elettromagnetiche che danno un senso di movimento alla traccia, mentre la pioggia scrosciante viene utilizzata come parte ritmica. Elementi impercettibili che messi insieme danno vita ad una produzione corposa e viscerale, in un lento e continuo crescendo che indaga una moltitudine di spettri sonori.
Un ascolto impervio e spigoloso che, come accade con una tempesta, vive di momenti di stallo ed altri in crescendo, fatto di fitti droni che s’ingrossano come uno scroscio di pioggia e vento. La parte finale della traccia diventa una tempesta magnetica di suoni, un ondeggiare di suoni frastagliati che accelerano come un tornado.
Il suono di una tempesta diventa una lunga traccia che richiede un ascolto attento per percepirne tutti i suoi progressivi cambiamenti. Ambient alieno capace di indagare sul legame che ciascuno di noi può avere con il proprio passato e su come quest’ultimo interferisca con il proprio presente. Con Spectres Julien Bayle riesce ad evocare i temi del ricordo, partendo così dai suoni di una tempesta per associarli a reminiscenze del passato di ognuno di noi.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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