Julien Bayle rende udibile l’impercettibile
Nuova uscita in casa Elli Records con Void propagate, Ep dell’artista multidisciplinare Julien Bayle che affronta l’idea dell’impercettibile attraverso tre diverse esplorazioni sonore realizzate con l’ausilio di un singolo modulo Eurorack chiamato ErbeVerb, ideato da MakeNoise e Tom Erbe.
Da sempre impegnato nello studio del rapporto tra suono e intensità acustica attraverso l’utilizzo di fonti sonore insolite, il sound artist francese manipola manualmente i parametri del modulo, al fine di mantenere il livello sonoro udibile e di far evolvere le risonanze e gli spettri lungo ognuna di queste tre tracce.
Bayle amplifica e manipola i segnali acustici generati dal sintetizzatore modulare trasformandoli in mutevoli e sottili flussi sonori intensi e inquieti.
Nel caso della prima traccia, Void propagate #1, Bayle crea un muro di suono che ti spinge in direzioni diverse. Attraverso la variazione di intensità e della risonanza, il nostro cambia il modo in cui il suono si muove, dando vita a un mondo musicale dinamico, materia sonora magmatica che vibra portandosi con sé tutto ciò che tocca. Quest’ultima si evolve in Void propagate #2 iniziando a spappolarsi e a scoppiettare, con questa produzione di musica concreta che si trasforma nella continua ricerca di una radio sulla quale sintonizzarsi.
Il suono prodotto è vivido e materico, quasi tattile, impegnato in un percorso circolare che porta alla scoperta di frammenti sonori strozzati e frequenze basse al limite della percezione.
L’ultimo dei tre ambienti sonori, Void propagate #3, si concentra sulla variazione della risonanza, modulando le onde sonore e facendole oscillare o increspare improvvisamente fino a ottenere un vortice fatto di bordoni più o meno instabili e poggiati su toni parecchio alterati.
Il risultato evidente è un corpo unico che si muove attraverso le tre tracce di Void propagate, un flusso nato dall’approccio sperimentale nell’utilizzo dell’Eurorack da parte di Julien Bayle. Il suono si trasforma e si associa con più difficoltà alla sua reale sorgente trasformandosi in quella che è a tutti gli effetti una scultura sonora.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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