Julien Boudart e il mito greco di Nome Polycephale
Attivo dagli anni Novanta, Julien Boudart, con alle spalle una lunga carriera passata tra free party, teatro e radio, mette in musica il mito di Nome Polycephale.
Basato su un racconto di Pindaro, Nome Polycephale / Ancient and ModernMyths vol. 1 in uscita il 9 aprile 2021 via Carton Records, racchiude in nove tracce di musica sperimentale l’uccisione di una gorgone, l’invenzione di uno strumento musicale, il potere dei suoni del serpente, lo stato di trance e la possessione, la pura distruzione.
Nome Polycephale è il risultato di un lavoro iniziato nel 2015 che vede protagonista il sintetizzatore modulare Serge con i diffusori non lineari. Ne scaturisce un lavoro di ricerca sonora tra musica concreta e ambient.
Un breve intro spalanca la strada a Gorgo. Una produzione carica di tensione pervasa da un sibilo elettronico, un riferimento ai serpenti che le gorgoni avevano al posto dei capelli. In sottofondo Boudart sviluppa un profondo drone checontribuisce a creare un’atmosfera sinistra. Sonorità lente e gelide trasmettono nell’ascoltatore un senso d’inquietudine mentre scorrono le sinusoidi a dente di sega.
Un paesaggio meno estremo del precedente, To the land of Hyperboreans è caratterizzato da fluttuazioni cosmiche e granulose. Un processo in continuo divenire che rende la materia sonora estremamente vivida e pulsante. At the edgetowards the night è un marea in tempesta di sinusoidali che s’increspano, cambiano forma, per una traccia astratta dall’atmosfera rarefatta.
Di tutt’altro aspetto Perseus (spondeion): un loop ipnotico che nella sua staticità diventa ipnotico grazie ad un gioco timbrico ossessivo.
L’album si chiude con la catartica Song of libation, il rituale del vino ripreso attraverso un pattern ritmico ripetuto fino a provocare una sensazione di rintontimento.
Nome Polycephale / Ancient and Modern Myths vol. 1 è un lavoro articolato che difficilmente sarà apprezzato da un vasto pubblico. Dal canto suo Boudart rappresenta il mito di Nome Polycephalecon una tavolozza di suoni così dettagliata da riuscire a coinvolgere fin da subito con una narrazione avvincente.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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