Nuova avventura per Kaczynski Editions: Kaczynski Tape Sessions
Due artisti condividono un nastro magnetico, 30 minuti in totale per un lato a testa dello stesso split. Il primo lavoro della serie è uscito il 15 ottobre 2019, The Urban Tape, e vede coinvolti da un lato Alessandro Bocci (costola elettronica degli Starfuckers) e Giuseppe Fantini aka ZEROGROOVE (chitarre e macchine in ranter’s groove e zero23).
Questa serie di split album verranno realizzati in serie ultra-limitata, utilizzando di volta in volta materiali differenti, per The Urban Tape è stato utilizzato il legno.
Tra le fila di una delle band più importanti nel panorama rock italiano secondo la critica, Alessandro Bocci, che negli Starfuckers è entrato nel 1991, ci regala tre tracce visionarie, cupe e allucinate.
Ascoltando Open the gate, Stairs e Shake the gate affiora alla mente il suono più molesto dei Suicide, con sprazzi industrial, frutto di paranoie urbane post-disco. Tutta la passione per il punk e il garage si trapela dietro queste tre produzioni dal ritmo lento e abrasivo. Bocci costruisce la propria musica attorno a suoni metallici, pulsazioni elettroniche, feedback mai assordanti. Bocci entra quasi in punta di piedi, senza prepotenza, realizzando le strutture dei tre brani con pochi elementi ma combinati sapientemente.
Con Giuseppe Fantini e le sue quattro tracce ci spostiamo verso un immaginario cyberpunk, una visione attualizzata del post-punk urbano. Se con Bonci i suoni erano cupi, per Fantini il suono è più asciutto, quasi robotico, visionario, alieno e alienante. Turn me on (phaser mix), No one is here, I salvatori e Asesino (samba overdrive mix) sono la giusta colonna sonora per accompagnare la lettura di un romanzo di Bruce Sterling. Il mondo fantascientifico viene riproposto da Fantini attraverso ritmiche essenziali che fanno da scheletro ai synth quasi minimali e ad un sound che gioca su un’elettronica rimbalzante.
In fin dei conti Kaczynski Tape Sessions è uno split ben strutturato che dà modo di approfondire il mondo di due artisti e metterlo a confronto .
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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