Il lato oscuro di Kagami Smile
Il produttore dell’Illinois Ryan Hill in arte Kagami Smile approda su Decaying Spheres con Obscured Face, un’esperienza glaciale, ricca di sfumature, che offre all’ascoltatore momenti intensi, dall’enorme potere immaginifico.
I cinque paesaggi sonori crudi e intricati sono il risultato dell’unione tra fredde atmosfere industriali con i suoni fluttuanti dello shoegaze e del post-rock. Kagami Smile riesce attraverso la sua musica a trasmettere un senso di nostalgia e di romanticismo, nascosta dietro una foschia di solitudine urbana.
L’Ep si apre con la title track, una distesa di cupa elettronica, solcata da glitch e pattern sinistri. Sorprende la capacità del nostro di celare dietro una coltre di droni ronzanti sinonimo di assenza di vita, melodie cristalline simili ad una luce che ti guida attraverso un impenetrabile panorama algido.
Se la prima traccia appare come un flusso dalla forza dirompente, la successiva Window Inside a Window si presenta come una tempesta materica formata da microcosmi in perenne mutamento. Le particelle sonore vengono plasmate in un continuo gioco di allunghi, dilatando la materia e concentrando l’attenzione sul sound etereo e pulsante. Dietro la maestosità dei suoni ambientali e dei lunghi flussi, Hill sembra indicare una piccola scintilla di speranza.
Con Hidden Mirron affiora un vivido sprazzo di luce: la massa sonora si muove costantemente e cambia forma tra suoni echeggiati e riverberi. La composizione ruota attorno alle modulazioni delle onde, scompare l’aggressività delle tracce precedenti lasciando affiorare un’atmosfera eterea e sognante.
Obscured Face si conclude con Reflecting Mirror, un magma di droni che opprimono la luce della traccia precedente con un respiro lento e affannato. Ogni parvenza di purezza è offuscata dal paesaggio desolato che riflette i tempi cupi e senza compromessi in cui viviamo.
Il nuovo lavoro di Kagami Smile interiorizza qualsiasi forza o circostanza esterna tramutandola in trame viscerali e suoni algidi, cercando attraverso la musica di dare un senso al mondo.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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