Karine Germaix e la sua musica incandescente
Fuoco
Dalla Francia arriva incandescente un Ep moderno e lussureggiante, che porta il nome di Karine Germaix, un’affascinante cantante e fisarmonicista che, accompagnata al basso da Flavio Maciel de Souza e alla batteria da Didier Fontaine, prova a sciogliere i cuori più induriti. Incandescence esce in formato digitale il 14 febbraio 2020, proponendo una fusione letale tra antico e moderno, realizzando un suono urbano, che si muove lentamente e troppo velocemente, proprio come in una metropoli, con ritmo e senza sosta.
Je Brûle apre alla grande l’Ep lasciando alla voce di Karine la possibilità di esprimersi al meglio che, modulata e con un timbro unico, rappresenta la vera forza del pezzo. La fisarmonica aiuta, chiaramente, a sostenere non solo questo brano ma anche L’apnée che subito dopo viene presentata. Più lenta e sognante, immersa nei ricordi di Yann Tiersen, è Des Mots Crazy in cui regna lo strumento di Karine, sogno che si interrompe con Sur Le Pressoir, pezzo molto più pop e meno delicato. Incandescence si chiude con Tout Est Dense, un brano deliberatamente di abbandono, come se dopo aver tenuto alta l’attenzione e l’ascoltatore, il trio si rilassa e finalmente confessa la sua vera natura, o comunque il segno che ha realmente questa scrittura e tale musica.
In copertina due amanti si tengono stretti davanti al sole, divenendo una sola persona e di questa fusione di anime e pelle si è fatto poeta Mickäel Serré, autore dei testi di Incandescence, che dipinge con le sue parole uno scenario oscuro e malinconico. Tocca, effettivamente, al trio alzare i toni e fare dello stesso scenario un palcoscenico ideale per raccontare storie comuni e sensazioni turbolente.
Karine Germaix è sicuramente un’artista d’avanguardia che riesce ad incuriosire con passione ed eleganza, ancora sorprendente dopo quasi dieci anni dal primo album.
Il mio nome è Mary, sono nata nel 1990. La città da cui vengo è Sessa Aurunca, una collina tra Lazio e Campania; la città che ho scelto è Napoli, dove mi sono laureata in Scienze Politiche e dove scappo sempre, ogni volta che posso. Adoro cucinare e avere un bicchiere di vino in mano. Ho sempre scritto per amore, per me stessa, perché non conosco un altro modo per parlare di ciò che nella vita è importante, delle mie passioni, dei miei dolori. Molto semplicemente non conosco un altro modo per parlare della mia anima: ecco perché scrivo di musica.
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