Katharina Ernst: l’arte della batteria
Dopo l’ottimo debutto con Extrametric, l’artista viennese Katharina Ernst prosegue il suo percorso tra composizioni astratte e performance poliritmiche nel nuovo album intitolato Le temps – a solo for drums and metal objects in five states, pubblicato il 27 agosto 2021 da Trost Records.
Batteria, percussioni e oggetti in metallo disegnano cinque tracce con le quali la batterista austriaca pone l’accento sulla giocosa possibilità di un’impostazione acustica e della versatilità della batteria.
Venticinque minuti di puro ritmo, suoni senza alcuna amplificazione e toni chiarinei quali gli stili classici di suonare la batteria sono integrati con l’uso di mazze e strumenti della musica tradizionale coreana, il SamulNori, oggetti di tutti i giorni come campanelli per biciclette o tappi per vasca da bagno, creando così un’immagine sonora dettagliata e ibrida di una batteria estesa.
L’album si apre con Ouverture: l’inizio assomiglia ad un esercizio di batteria mentre lentamente la Ernst mette da parte i colpi sul rullante per spingere sui piatti creando un suono crudo e tribale. La prima traccia si basa su un suono metallico smussato che trasforma i rintocchi di batteria in una sorta di rituale. La performance si basa sulla trasformazione dei singoli elementi suonati in maniera sincopata e dai ritmi diversi per generare una materia sonora affascinante che cattura l’attenzione dell’ascoltatore grazie a semplici cambiamenti.
Vague pone l’enfasi sui toni e sulle pause, su elementi singoli che durante lo scorrere degli otto minuti della traccia vengono composti ed uniti tra di loro per formare intricate esplosioni ritmiche. Katharina esplora i differenti colori del suono e le architetture minimali della batteria ricavando una composizione elettroacustica dal carattere tribale. Con Flux Ernst combina ritmi diversi e vari schizzi di percussioni incastrati per formare un complesso puzzle per varcare i confini dei ritmi più standard.
Le temps – a solo for drums and metal objects in five states è un interessante studio sulle possibilità espresse da una batteria acustica, un sorprendente arazzo di ritmi differenti che, nella loro complessità, catturano l’ascolto per i toni giocosi delle composizioni.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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