Kelly Moran & Prurient: gli opposti che si attraggono
Possonola talentuosa newyorkese Kelly Moran con la sua elettronica gentile e lo sperimentatore del Wisconsin Dominick Fernow con la sua violenza sonoracarica di rumori e suoni sintetici dar vita ad una reazione a catena al crepuscolo? Sembra proprio di si!
I due si sono conosciuti nel 2018 al Park Avenue Armory in apertura ad una performance di Oneohtrix Point Never, da quell’incontro nasce Chain Reaction At Dusk, pubblicato solamente due anni più tardi, precisamente il 4 dicembre 2020 da Hospital Productions.
Da un lato tre tracce per la Moran, dall’altro due per Prurient che danno vita ad un incontro improbabile.
Tocca alla Moran rompere il ghiaccio con l’intro di Red Storm, una breve traccia vaporosa e dal carattere quasi liturgico. Melodie pizzicate per la maestra del piano preparato, un piccolo assaggio prima di travolgerci con l’incantevole Helix III.
La seconda traccia è una complessa giustapposizione di sequenze melodiche, vividi e colorati arpeggiatori sui quali padroneggia il pizzicato del piano camuffato in modo da assomigliare ad una delicata e scintillante arpa. Una pioggia meravigliosa di cristalline melodie.
Segue la riflessiva e minimalista Hymn: una nostalgica raccolta di droni bassi fanno da culla al protagonista assoluto, il piano preparato libero di esprimersi su alte e basse frequenze. Una traccia seducente e triste allo stesso tempo.
Il lato di Prurient è dedicato a contorte strutture sintetiche che prendono forma partendo da ronzii manipolati e sequencer sinistri. Nasce così Tokyo Exorcist, un brano di elettronica frastagliata che non sfigurerebbe come colonna sonora di un film di Dario Argento. Una pioggia di suoni aspri, figli della sintesi granulare, danno forma all’incubo di Help If I MayAsk. Dopo la bordata iniziale la traccia diventa un drone polveroso, rumorose manipolazioni sonore che traghettano una voce tutt’altro che rassicurante.
Da un lato l’imprinting più classico con le sue bordate melodiche per la musica frattale di Kelly Moran, il lato più intimo e psichedelico di Chain Reaction At Dusk, dall’altro i rumori e gli incubi firmati da Prurient rappresentano la parte più inquietante e cupa dell’Ep. Chain Reaction At Dusk è un ottimo lavoro per conoscere meglio i due artisti e mettere a confronto i loro diversi mondi.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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