Un mix di broken beat e nu jazz per il debutto dei Kessoncoda
Kessoncoda è il progetto del batterista Tom Sunney e del tastierista Filip Sowa che si collocano tra Portico Quartet e Mammal Hands. La loro è una musica d’atmosfera in cui groove e soavi melodie s’incastrano meravigliosamente per creare trame complesse e coinvolgenti.
Il duo ha esordito con Outerstate, il primo album rilasciato il 12 luglio 2024 tramite l’etichetta di Manchester Gondwana Records, un mix di broken beat e nu jazz, melodie travolgenti e ritmi downtempo al servizio di dieci tracce dal carattere cinematografico.
L’album si apre sulle note di The Sum of All the Parts, una melodia eterea che si sviluppa a partire dal canto magnetico di Caoilfhionn Rose. Lentamente la ritmica diventa incalzante mentre i sintetizzatori stratificanti vanno a comporre un’articolata texture. A seguire il singolo Greyscale è qualcosa d’incredibile! Nella sua semplicità la canzone si rivela fin da subito efficace grazie alle linee di synth che si ripetono ciclicamente e l’avvolgente groove di batteria. Una narrazione poetica e toccante che arriva al suo apice nel crescendo finale.
Hammers è una composizione chamber-jazz affascinante e originale, con i due musicisti abili ad incastrarsi perfettamente, distillando loop armonici e articolate partiture ritmiche con disinvoltura.
Un inizio in crescendo uptempo per Dreambend che con il suo incedere vorticoso ricorda Weird Fishes / Arpeggi dei Radiohead. Ad arricchire un brano già di per sé convincente ci pensa il contributo della sassofonista Jasmine Myra che combinando calde partiture alle morbide progressioni dei sintetizzatori evoca spazi sonori e flussi caleidoscopici in tre minuti di crescendo emotivo.
Outerstate raggiunge il suo picco più alto con la traccia di chiusura Amaya. Sunney e Sowa intrecciano complessi fraseggi di pianoforte con tumulti jazz per produrre un suono da piccola orchestra.
Outerstate è un album ricco di creatività con un sound ben definito, un bel sentire tutto da godere.
Non ci resta che aspettare nuove uscite per i Kessoncoda, sicuri che il duo possa guidare il nu jazz verso nuove coordinate.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
Commenti recenti