Una combinazione dell’anima e della strada per Koralle
Musicista, beatmaker e produttore di Bologna, Lorenzo Nada non ha bisogno di presentazioni. Koralle, la sua nuova reincarnazione, si è presentata al grande pubblico con Collecting Vol.1. A distanza di sei mesi dal suo primo lavoro, vede la luce Collecting Vol.2, il suo naturale seguito. Pubblicato il 27 settembre 2019 per Melting Pot Music, il nuovo album si compone di nove beat hip hop influenzati dal jazz, atti a creare trame profonde in grado di toccare mente, corpo e anima.
Lorenzo non ha mai nascosto la sua passione per l’hip hop, tanto è vero che già con Goodblesscomputers era una componente fondamentale della sua musica.
Quanta eleganza in Collecting Vol.2 già dalle prime note di River, bastano le poche note iniziali del piano per farti innamorare di questa produzione. Il beat low-fi hip hop verte sulla semplicità: una ritmica scarna, campioni vocali e un synth che dà profondità ad un brano che viene trascinato dal piano.
Il jazz è in evidenza in Gettin’ Mine, calda e sensuale, con lo spirito di J Dilla che veglia sul beat. Rasenta la perfezione la seconda traccia del disco, con tutti gli ingredienti cucinati magistralmente, dai campioni ai fiati, dalla ritmica al piano.
Non manca di certo la componente soul al disco, Metro è il lato più black di Koralle. Un beat frizzante e fresco che si sposa bene con un sound caldo, pochi elementi ma mischiati sapientemente per far splendere il sole in queste giornate incerte di Settembre.
Segue Night Train in cui i fiati e le chitarre le donano una forte componente emozionale. I campioni vocali non possono che scaldare l’animo aiutati da un rhodes che contribuisce a creare un’atmosfera magica.
L’ultima parte del disco mostra il lato più sensuale (Escape e Weed) e anche più classico (When We First Met) che lascia venir fuori tutte le sfaccettature dell’hip hop.
Collecting Vol.2 completa così quello che avevamo ascoltato con il Vol.1, una panoramica completa sul mondo di Koralle e la sua passione per l’hip hop.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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