Il pericoloso e affascinante viaggio dei Kreda.
Kreda: Road to nowhere.
Kreda vuole viaggiare, vuole sperimentare, vuole amare. Il trio anglo-sloveno ha pubblicato il 7 febbraio 2020 in formato digitale Crest, un nuovo Ep uscito per la Nature Scene Records, che nella collaborazione fra tre musicisti e un visual artist trova la strada proprio per viaggiare, per sperimentare e per amare.
I membri del gruppo (Yila, Mina e Martevz) hanno creato un esperimento pop, riuscendo a disegnare paesaggi naturali, atmosfere dolci, il dramma e l’impotenza. Moltissime sensazioni sono evocate dal lavoro dei Kreda, continuamente stimolato dall’artista Atej Tutta, componente essenziale della linea espressiva del trio, che con immagini forti ed evocative, chiarisce e turba, al punto giusto, le linee musicali dell’Ep.
Emotional Tides è un brano decisamente evocativo, tanto quanto il videoclip in cui degli occhi fermi ci guardano intensamente, avvolti dal mistero della meta e dalla precarietà del viaggio. La protagonista sta attraversando i canali di Venezia su una gondola, sogna ad occhi aperti o vive sognando, immobile eppure in movimento. Protagonista e antagonista di una storia senza tempo, quegli occhi rappresentano, instancabili, la bellezza della normalità e di come superare e oltrepassa le maree dell’anima.
The Overlay è un brano silenzioso che rispetta quel filo rosso emozionale, tipico di Crest, ma affronta con maggiore sfrontatezza certi richiami dark, soprattutto dal punto di vista musicale. Trascinato nell’abisso, sfiora un alternative metal, pur mantenendo quella dose di sperimentazione strumentale, tipica di questo lavoro.
Soft Calls è, invece, un pezzo audace non proprio soft nelle dichiarazioni e nelle tecniche sonore forti ed imperanti. Chiude Never Talk, pezzo che da la sensazione di un finale aperto, tanto che appare come conclusione dell’Ep, ma sembra di essere giunti ora nel pieno del viaggio.
Mi piace credere che la fine del viaggio, secondo i Kreda, debba ancora arrivare, o comunque che sia affidata all’ascoltatore. Egli solo può scegliere dove andare, cosa fare e se tornare. Sicuramente tornerà sulle pagine di Radioaktiv.
Il mio nome è Mary, sono nata nel 1990. La città da cui vengo è Sessa Aurunca, una collina tra Lazio e Campania; la città che ho scelto è Napoli, dove mi sono laureata in Scienze Politiche e dove scappo sempre, ogni volta che posso. Adoro cucinare e avere un bicchiere di vino in mano. Ho sempre scritto per amore, per me stessa, perché non conosco un altro modo per parlare di ciò che nella vita è importante, delle mie passioni, dei miei dolori. Molto semplicemente non conosco un altro modo per parlare della mia anima: ecco perché scrivo di musica.
[gs-fb-comments]
Commenti recenti