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Nell’Infernot de La Furnasetta

Tra i progetti più oscuri e misteriosi dell’underground italiano, La Furnasetta si presenta come un’entità enigmatica che rifiuta qualsiasi etichetta. Il suo sound, un mix eclettico, attinge a influenze che spaziano dalla techno all’hip-hop, dall’EBM all’industrial, fino al power noise.

Il risultato è una musica cruda e violenta, frutto di improvvisazione, ma sempre coerente con il percorso intrapreso nel corso degli anni dal progetto multimediale di Casale Monferrato.

Per il nuovo album Infernot, La Furnasetta ha scelto di pubblicare il progetto tramite la spagnola Drama Recorder in formato CD e con Solium Records in edizione limitata su cassetta. L’album è composto da undici tracce e presenta una serie di collaborazioni che ne arricchiscono il suono, rendendolo variegato e difficile da catalogare.

Si parte subito con ritmiche industriali che creano un sound soffocante in Introduction To The Inferno. La traccia d’apertura è una vera e propria scarica di pugni in faccia: l’unione di rumori generati al computer e ritmi martellanti si intreccia con un’atmosfera sinistra e spettrale. Dopo l’iniziale voce narrata, emergono voci strazianti, offrendo la colonna sonora perfetta per un film splatter.

A seguire, si cambia registro con Mi spengo in farsa: il linguaggio ruvido e industriale de La Furnasetta si mescola con il death trap di Fiorello Mannaia, dando vita a un rap-rave scioccante caratterizzato da toni dark, come se i Die Antwoord fossero stati folgorati dai film di Lucio Fulci.

Fighetti e Tamarri rappresenta perfettamente tutto ciò che ci si può aspettare da La Furnasetta. La traccia inizia con un’introduzione ambientale caratterizzata da una ritmica potente, che improvvisamente evolve, spiazzando completamente l’ascoltatore e trasformandosi in una sorta di electro dance plumbea e devastante. Questo è il bello de La Furnasetta: ogni traccia riesce a essere una e mille cose allo stesso tempo, senza mai diventare un minestrone confuso e poco coerente.

Un mix esplosivo di punk, rap e hardcore digitale caratterizza Passione Nera dei Nerorgasmo. Grazie al featuring di Fiorello Mannaia e Perry Wat, questo brano mi riporta alla mente il crossover di Regresso Tumorale del Ministero dell’Inferno. La cover riflette in modo emblematico il suono dannato e crudo di Luca “Abort” Bortolusso e dei suoi soci, mantenendo fedele lo spirito nichilista della band torinese.

In Bad(ed)ass, l’intensa esperienza del harsh noise di Leather Parisi si fonde con il sound post-industriale de La Furnasetta. Questa collaborazione, consolidata nel tempo, si manifesta in una traccia caratterizzata da ritmiche metalliche e ferrose, arricchite da clangori e droni soffocanti che danno vita a un rituale di noise avvolgente e potente.

Infernot è un viaggio talvolta allucinante, ma sempre avvolgente e ipnotico. Si apprezza per il suo anarchico rifiuto delle strutture convenzionali e per il coraggio e l’audacia di esplorare sonorità provenienti da mondi completamente distanti, fino ad arrivare a includere una sorprendente cover di Fiorella Mannoia.



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