Blurry Landscapes: superando i confini del math rock
A distanza di poco più d’un anno da Ephemeral Feast (2022), il duo La Jungle pubblica il “gemello” Blurry Landscapes, in uscita il 23 giugno 2023 per Black Basset/Rockerill Records/A Tant Rever Du Roi.
Due dischi da lockdown, legati fra loro in quanto composti durante il lungo periodo di stop di concerti che ha permesso al progetto belga di cimentarsi a capofitto nella produzione in studio. E se già per Ephemeral Feast, ma anche per il precedente Fall Off the Apex (2021), avevamo constatato come ormai il math rock dei La Jungle fosse diventato riconoscibile e ben focalizzato, le cose cambiano ulteriormente in questa nuova uscita.
Innanzitutto, sin dal primo ascolto, è evidente come le sonorità si facciano ancora più stratificate: c’è ancora la violenza chitarra/batteria, ma ci sono anche soluzioni più ibride e in parte sperimentali. L’intro tribale Tomorrow apre la strada a The Marvelous Forest of Our Dreams, una raffica nervosa di percussioni sfrenate e riff taglienti di memoria Lightning Bolt, ma già nella successiva La compagnie de la chanson cambiano le carte in tavola, mettendo in risalto la componente elettronica, scatenando quell’eterno amore per il dance punk che si esplicita in modo netto ed evidente anche in Panther’s Rib Cage.
Le tigre en bottes vertes e Bass From Funky Jacky vivono di groove e suoni pulsanti, il giusto connubio fra ballabilità e repentini scatti di ferocia. Chiude Voyage vers le cosmos en vaisseau d’argent, un’allucinazione lisergica che pare un brano kraut riscoperto e pubblicato a distanza di decenni.
Blurry Landscapes mostra non solo per l’ennesima volta la straordinaria inventiva dei La Jungle, ma evidenzia anche la loro spiccata propensione per sonorità ancora più sperimentali. Si tratta, probabilmente, del disco più ostico del duo belga: il math rock resiste ma viene setacciato in delle spore in continua mutazione. E non può che essere un pregio.
Classe ’99, laureato in Lettere moderne e alla magistrale di Filologia moderna alla Federico II di Napoli.
La musica e il cinema le passioni di una vita, dalla nascita interista per passione e sofferenza.
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