La Jungle: attenti a questi due
Bits-and-bobs
Cianfrusaglie: questo significa bits-and-bobs. Cosa c’entra con La Jungle? A quanto pare molto, o tutto. La Jungle è un duo di origine belga, chitarra e batteria, che ammette pubblicamente di raccogliere le cianfrusaglie del mondo della musica e unirle in un loop interminabile. Lo scopo è quello di creare una sequenza ripetitiva e compulsiva, ipnotica, problematica, spontanea.
Fall Off The Apex, questo il titolo del loro ultimo lavoro, in uscita il 2 maggio 2021 per A Tant Rêver du Roi, Black Basset Records e Rockerill Records, un disco che c’entra decisamente quest’obiettivo!
Affidandosi al produttore ed ingegnere del suono Hugo-Alexandre Pernot, il duo ha conferito alla loro espressione creativa una nota in più, aggiungendo furiosi loop, strumenti quasi arrabbiati e una serie di pazze estrazioni vocali. Una sorta di personificazione del suono che affascina anche i più lontani dal genere, un po’ per la dinamica produzione delle tracce, un po’ per la spregiudicatezza e l’irriverenza che palesano dalla prima nota.
Nel primo brano Aluminum River, vengono presentati i suoni distorti, protagonisti del disco che, come un trapano perfettamente sonoro, si ripetono in loop nel pezzo successivo, Le Jour du Cobra. La sezione centrale del disco, un attacco a tre punte tra Du Sang Du Singe, Hyperitual e Feu L’Homme, pezzi catastrofici e oltre ogni perimetro e logica strumentale.
Al centro troviamo Marimba, un brano diverso dagli altri, più calmo e ritmato, nel quale una voce lontana sembra intonare Somebody To Love dei Jefferson Airplane! Infine, si torna a martellare e il disco si conclude così come è iniziato, ovvero con una sfrenata sequenza di ripetizioni e penetranti sonorità noise rock.
Fall Off The Apex in quanto a casino e adrenalina è imbattibile e, non solo per questo, è meglio non ascoltarlo mentre si guida!!!
Il mio nome è Mary, sono nata nel 1990. La città da cui vengo è Sessa Aurunca, una collina tra Lazio e Campania; la città che ho scelto è Napoli, dove mi sono laureata in Scienze Politiche e dove scappo sempre, ogni volta che posso. Adoro cucinare e avere un bicchiere di vino in mano. Ho sempre scritto per amore, per me stessa, perché non conosco un altro modo per parlare di ciò che nella vita è importante, delle mie passioni, dei miei dolori. Molto semplicemente non conosco un altro modo per parlare della mia anima: ecco perché scrivo di musica.
[gs-fb-comments]
Commenti recenti