La Scala Shepard e i suoi Bersagli
Quand’è che inizierai a vivere?
Suonano forte, suonano estremamente bene: sono La Scala Shepard e il 25 ottobre esce il loro primo album in studio dal titolo Bersagli. La band nata a Trastevere ha collezionato due Ep dal 2015 ad oggi, e molti live in giro per l’Italia, ma è questo il momento della loro prima grande prova. Il gruppo suona un rock alternative italiano, decisamente ispirato a standard altissimi del calibro de Il Teatro Degli Orrori o storie simili. E custodiscono un intento folle e certamente disorientante; si parla del panico e del senso di vuoto e smarrimento che fa provare, si parla di paure, di ossessionarsi e di perdersi, per poi costruire tutto di nuovo.
Potesse esplodere questa città, una canzone d’amore fondamentalmente, o meglio di un amore finito, che apre le danze con uno spirito rock intenso e distorto al punto giusto, nella musicalità quanto nel testo. Più timido è Camera Con Vista, quasi sussurrato dalle voci del gruppo, una confessione a cuore aperto che, però, non aspetta troppo per scagliarsi con violenza contro il ricordo della stessa emozione. Pezzi riflessivi come Caduta Libera, Un Giro In Giostra e Dall’Altra Parte, invitano alla considerazione dei sentimenti e all’importanza delle azioni, sanando una precaria quanto consolidata abitudine al lamento e alla reazione inesistente alla vita. Chiude il disco Bersagli, un pezzo arrabbiato e deluso, scandito lentamente da un testo duro e per niente fraintendibile, un altro messaggio de La Scala Shepard al pubblico in ascolto.
I messaggi del gruppo trasteverino sono chiari e senza filtro e sono tutti racchiusi in questo primo disco, di cui mi ha colpito proprio quest’atteggiamento risoluto, quasi completamente disilluso nei confronti dell’esistenza e della sua fragilità. Sulla base energica che solo il rock sa dare, La Scala Shepard ha realizzato i suoi primi obiettivi, e si può ritenere fiera di aver distorto non solo le chitarre, ma anche qualche coscienza.
Il mio nome è Mary, sono nata nel 1990. La città da cui vengo è Sessa Aurunca, una collina tra Lazio e Campania; la città che ho scelto è Napoli, dove mi sono laureata in Scienze Politiche e dove scappo sempre, ogni volta che posso. Adoro cucinare e avere un bicchiere di vino in mano. Ho sempre scritto per amore, per me stessa, perché non conosco un altro modo per parlare di ciò che nella vita è importante, delle mie passioni, dei miei dolori. Molto semplicemente non conosco un altro modo per parlare della mia anima: ecco perché scrivo di musica.
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