La musica elettrizzante di Laake
«A volte desideravo che lavorare con la musica fosse come lavorare con l’elettricità: controllare corrente e voltaggio, unire i fili dello stesso colore e problema risolto. Ma appena lo pensavo mi veniva paura. Perché i momenti magici della musica scaturiscono proprio dall’imprevedibilità»
(Levi Henriksen – Norwegian Blues)
Ispirato dalla forza dell’elettricità, Volt è un album immaginifico e abbagliante che mette insieme elettronica, musica orchestrale e classica contemporanea.
Il nuovo lavoro discografico del produttore e musicista francese Laake prende ispirazione da una violenta scossa elettrica provocata da una lampadina difettosa. Questo episodio ha scatenato l’immaginazione del musicista trasformando quello che inizialmente doveva essere un album per pianoforte solo in un viaggio ipnotico ed emozionante.
Rispetto ai lavori precedenti, il suono di Volt è più luminoso, umano e meno freddo: attraverso le ripetizioni in loop e le cascate di note volteggianti, Raphaël Beau, vero nome del musicista francese, trasforma l’atto di suonare in un processo psichico che trasporta immediatamente la mente dalla quiete delle sale da concerto a un luogo molto più dinamico.
La prima cosa che si nota ascoltando la title track è la velocità e la precisione con cui Laake colpisce i tasti, ma soprattutto l’uso del pianoforte come strumento percussivo. Il piano e l’orchestra si scontrano producendo frammenti sonori avvolgenti, progressioni impressionanti nelle quali si stagliano percussioni elettroniche che contribuiscono a dare al brano una grandezza cinematografica.
Sparks è un brano gioioso che si addentra in terreni leggermente più pop: melodie accattivanti guidano la traccia tra archi e fiati rendendo la strumentale facile da digerire. La traccia percussiva e ronzante di Lam evoca i Grandbrothers con la ritmica del brano che potrebbe ben adattarsi ad una canzone dance.
Dontgiveitup spicca per il suo suono delizioso e spigoloso. Nella settima traccia gli archi creano profondità, la cassa dritta la rende ballabile, mentre le voci e i fiati seguono la struttura di un brano con strofe, ritornelli e bridge rendono la musica accattivante.
Volt è un album equilibrato che spazia da un movimento all’altro, assemblando un suono complesso che ha origine dal pianoforte. Ascoltare questo disco è un’esperienza coinvolgente, ricca di dettagli che ti farà apprezzare ogni colore della sua tavolozza sonora.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
Commenti recenti