Tra il rumore e il silenzio
DnT è il nono capitolo della serie firmata da Rev. Lab. che vede la collaborazione tra Anthony Laguerre e Jerome Noetinger materializzarsi in sette nuove tracce.
L’asse francese Laguerre/Noetinger propone un lavoro di avant-impro con al centro un pregevole discorso legato alla batteria e ai registratori a nastro: i due strumenti suonati con l’energia del rock, vengono manipolati e proposti in chiave elettroacustica. Batteria amplificata e nastro distorto, feedback e live processing sono al centro di questo Lp registrato durante due giorni di lavoro presso il Centre Culturel André Malraux de Vandœuvre-lès-Nancy, Francia, nel Luglio del 2018.
In apertura Vespertilion mette subito a dura prova l’ascoltatore: nei quasi nove minuti della traccia i due musicisti indagano le possibilità timbriche e dei silenzi (utilizzati come pause) attraverso l’uso di percussioni, stridori, del Revox B77 col quale Noetinger si diverte a creare loop e feedback delineando così un linguaggio musicale ben riconoscibile.
Un linguaggio che trascende dalle dinamiche canoniche, un linguaggio fatto di interazioni libere e scelte timbriche interessanti come si evince da Éveil incentrata sull’interazione del nastro distorto (che in alcuni punti assomiglia ad uno scrathc) e l’uso della batteria in maniera tribale.
In Le lendemain de la veille à l’Ouest si è davanti ad un mix di rumore bianco, un ritmo hip hop inaspettato, musica per sonorizzazione, tutto questo e anche di più. Noetinger modula il suono attraverso l’uso del nastro mentre Laguerre interviene utilizzando il rullante quasi alternandosi alle parti di Jérôme.
Con Masse le fer du son la free form si fa aspra, tra l’escalation di percussioni convulsive e nervose, interferenze elettroniche, i due realizzano un caos sonoro senza in questo caso dar spazio ai silenzi che si alternavano nelle altre tracce.
L’album è di pregevole fattura, l’intento dei due musicisti francesi di concentrarsi sull’ottima timbrica degli strumenti è centrata in pieno: Laguerre e Noetinger ci mostrano un uso sapiente delle dinamiche ed un continuo spostarsi nello spettro sonoro oscillando tra rumore e silenzi, a volte mettendo in discussione la differenza tra i due spettri.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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