Lai delle Nubi gli Explosions in the Sky italiani?
Esordio per la band post rock Lai delle Nubi con Tuēri, pubblicato Il 21 gennaio 2019, per l’etichetta indipendente MiaCameretta Records.
Nata a Roma, la band è composta dal bassista Andrea “Bodz” Bozio, dal chitarrista Andrea “Reds” Rossi, dal chitarrista Max Napoli e dal batterista Stefano Mosena; i quattro sono un mix di sonorità eteree alla Explosions in the Sky e momenti tirati e taglienti alla God is an Astronaut.
Il nome della band significa “i lamenti delle nuvole” e si ispira a uno dei più impressionanti e violenti eventi sonori in natura,al tempo stesso un “lai” è anche un componimento lirico di argomento amoroso o fantastico.
Sei le tracce che compongono Tuēri con una durata media che non va al di sotto dei sette minuti. Le suite sono delle strumentali nate dall’imprevedibilità dei sentimenti, come la stessa band dichiara: «Tuēri è un lavoro sui sentimenti umani, sulla loro imprevedibilità e forza generatrice. Tuēri è una narrazione del Sé».
L’album narra della costante precarietà dell’individuo e di quei barlumi di serenità ai quali ci aggrappiamo per sentirci ancora umani. I quattro suonano un post rock sognante e lo fanno meravigliosamente, a partire da Ouverture che inizia lenta e delicata, con le dinamiche che crescono sugli arpeggi ariosi, fino all’esplosione rabbiosa che fa leva sulla solida batteria.
Raffinate tessiture armoniche coesistono tra momenti d’impatto e altri emotivi in Oceani e Vulcani. Tensione emotiva che trova l’apice nella coda della traccia tra le eteree melodie e la batteria che verte il suo lavoro sul rullante.
Nei dieci minuti di Melancholia si susseguono alti e bassi: se da un lato la traccia si presta a momenti quasi sussurrati in cui la solennità delle trame chitarristiche incontrano una parte ritmica solida, dall’altra squarci di chitarra portano all’apice di una tensione costante.
Tuēri si conclude con il muro di suono di Terapia B-29: una partenza delicata per poi rivelarsi la più irruenta delle sei.
Fin dalle prime note, Tuēri metti in luce la sua potenza emotiva, uno spazio sicuro dove proteggere le proprie esperienze, un racconto fatto di sonorità gentili, sussurri e tensioni dinamiche improvvise, una formula che diventa vincente in tutte le sei tracce.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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