L’Alchimista, tra musica elettronica e magia
Un azzardo mistico
Conoscere un nuovo progetto è sempre qualcosa di interessante, soprattutto quando si incontra una persona sicuramente ambigua come Paolo Michelini. Attenzione, questo è il suo vero nome, ma era già noto con un alter ego mascherato, tale HLFMN. Adesso, in un mondo nuovo, lui è L’Alchimista e ci propone un Ep d’esordio decisamente particolare. Il lavoro in questione si intitola Il mago ed è uscito il 9 giugno 2021.
La particolarità di questo Ep è l’azzardo con cui la musica elettronica viene abbinata ad una serie di testi in italiani, ispirati alla poesia romantica di Rimbaud e di Poe, oltre alle atmosfere gotiche e tenebrose da Tim Burton a Franco Battiato e a tutta una serie di ispirazioni che ci rimandano a qualcosa di oscuro.
La copertina de Il mago richiama le carte dei tarocchi, qualcosa che ci mette a disagio, che ci trascina, ci coinvolge, ci seduce, la classica sensazione di ciò che effettivamente ti spaventa ma dal quale non riesci a staccarti.
Si resta un po’ ipnotizzati già dalla prima traccia, appunto omonima dell’Ep, grazie al vincente incalzare di suoni psichedelici e di richiami magici, a volte mistici, che vengono stuzzicati anche dai testi e i titoli scelti.
Compagna Notte è il secondo brano, poetico e riflessivo, mentre spettrale ancora di più è Io Ballo Da Solo, in cui la voce è praticamente assente e il pezzo appare come un susseguirsi di suoni, ritmi e bassi, fino ad arrivare all’ultimo pezzo Ode Al Re Interiore che racchiude scene di film horror insieme a quelle della vittoria di una grande battaglia, un richiamo a sensazioni differenti che tra bene e male.
Comunque possiamo riconoscere tutti che L’Alchimista si interpone tra noi e una realtà lontana nel tempo che però si ripresenta oggi in una forma nuova e sperimentale, tutta da scoprire.
Il mio nome è Mary, sono nata nel 1990. La città da cui vengo è Sessa Aurunca, una collina tra Lazio e Campania; la città che ho scelto è Napoli, dove mi sono laureata in Scienze Politiche e dove scappo sempre, ogni volta che posso. Adoro cucinare e avere un bicchiere di vino in mano. Ho sempre scritto per amore, per me stessa, perché non conosco un altro modo per parlare di ciò che nella vita è importante, delle mie passioni, dei miei dolori. Molto semplicemente non conosco un altro modo per parlare della mia anima: ecco perché scrivo di musica.
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