I Lapingra e la loro riflessione sulla contemporaneità
Hai da accendere?
Amore o soldi? Questo è il problema? Per i Lapingra non è necessario rispondere, per la serie che ‘tanto non ci sono soldi, e non c’è nemmeno l’amore’. Troppo apocalittico? Qui rispondo io, dopo aver ascoltato il loro ultimo album, e vi dico che non è così surreale e tragica questa considerazione, basta guardare, forse troppo inermi, il nostro tempo.
I Lapingra, duo romano in attività dal 2007, formato da Angela Tommasone e Paolo Testa, direttamente dal Molise, hanno pubblicato un disco nuovo che discute proprio di questo. Amore e Soldi è uscito il 1° marzo scorso per Bassa Fedeltà/Artist First e dichiara un cambio di rotta per il duo, che si avvicina maggiormente al cantautorato, con la giusta influenza britannica. Alla base delle tematiche ci sono i rapporti e, soprattutto, la loro estenuante brevità, paragonati per durata ad un link provvisorio, quelli che finiscono quando Riccardo non mi parla più, che si consumano nel geniale gioco di parole di Devo Dirty di Luca. Rapporti che, alla fine, si distruggono nella condizione di estraneo in cui si relega l’altro che non è più con noi, nella battuta finale di Ciao Come Ti Chiami.
Poco amore, pochi soldi, troppa realtà. I Lapingra sono adulti, tanto quanto rimangono, o meglio, rivogliono l’adolescenza, la trasgressione In generale, soffrono e non hanno paura di denunciare attraverso testi intelligenti e attuali, e mi riferisco, in particolar modo, nel pezzo d’apertura Porco Mondo, ma anche in Amazon e San Calisto.
Sembra quasi che li abbia citati tutti i brani di Amore e Soldi, ma è chiaramente un album interessante, oltre che musicalmente vivace ed intenso, che, quindi, in tutti i sensi ti tiene attaccato ad esso. Sensuale, ammiccante e ‘arrogante’ al punto giusto, questo disco ci piace molto e ce lo ascoltiamo fino alla nausea!
Il mio nome è Mary, sono nata nel 1990. La città da cui vengo è Sessa Aurunca, una collina tra Lazio e Campania; la città che ho scelto è Napoli, dove mi sono laureata in Scienze Politiche e dove scappo sempre, ogni volta che posso. Adoro cucinare e avere un bicchiere di vino in mano. Ho sempre scritto per amore, per me stessa, perché non conosco un altro modo per parlare di ciò che nella vita è importante, delle mie passioni, dei miei dolori. Molto semplicemente non conosco un altro modo per parlare della mia anima: ecco perché scrivo di musica.
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