In bilico tra i mondi dei Larsen e di Alessandro Sciaraffa
Dopo aver apprezzato il progetto A Chronicle – A soundtrack to Jacopo Benassi’s Meiwo, i Larsen tornano con il diciannovesimo album della loro lunga carriera, ad affiancarli in questa nuova avventura troviamo l’artista torinese Alessandro Sciaraffa.
Pubblicato il 18 novembre da Important Records, Golden Leaf documenta una performance site-specific di quattro ore durante la quale i Larsen accompagnano con la loro musica libera, creata in tempo reale, i totem sonori interattivi progettati da Alessandro Sciaraffa e le creazioni esclusive dello chef Gabriele Gatti.
Un’esperienza sensoriale nata dal dialogo di percorsi artistici diversi che intrecciandosi, trasformano la performance in un intenso rito alchemico.
Golden Leaf si divide in due pezzi, Golden Leaf (edit 1) e Golden Leaf (edit 2), montati e assemblati dall’ingegnere del suono e musicista Paul Beauchamp, collaboratore di vecchia data dei Larsen.
Nella prima parte del disco emergono fortemente le vivide intuizioni e il sapiente accostamento tra analogico e digitale dal quale nasce una vivida materia sonora plasmata senza limiti di tempo e di spazio. Le parti impro di chitarra si legano alle sculture sonore di Sciaraffa esaltando i dettagli di una narrazione fluida pervasa da chirurgici interventi di elettrica minimale che conferiscono tensione al tutto. La parte ritmica funge da collante tra il suono distorto e tremolante delle sei corde e la ricerca di melodia della viola, creando un’atmosfera rarefatta e ipnotica tipica di un rituale.
Con la seconda traccia il pubblico della performance diventa parte integrante della musica: le voci campionate vanno a mescolarsi con le oscillazioni e i suoni dilatati che insieme compongono il tappeto sonoro del brano. Le corde pizzicate in sottofondo accompagnano lo scorrere di un flusso che lentamente va gonfiandosi stratificando droni densi e cupi. A metà della composizione si dissolvono le trame oscure lasciando emergere le armonie delle chitarre che, lentamente, vengono modulate trasformandosi in una coda astratta e dilatata.
Golden Leaf è un album che si basa sul concetto di mutabilità e irripetibilità del suono immortalato come una fotografia per catturare l’eccellenza performativa dei Larsen e di Sciaraffa.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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