In viaggio tra ironia e punk rock con i Last Quokka
E vissero tutti felici e punk
Negli ultimi mesi ascoltare dischi nuovi significa, spesso ascoltare dischi che sono stati scritti, composti, assemblati durante la pandemia e questo si traduce nella possibilità di viaggiare su due binari.
Il primo è quello della riflessione che deriva in modo spontaneo dalla solitudine, dall’isolamento, mentre il secondo è quello dell’esternazione irrefrenabile della nostra pazzia che deriva esattamente in modo spontaneo dalla spontaneamente dalla solitudine, dall’isolamento necessità.
Credo di poter collocare su questo secondo e ultimo binario i Last Quokka gruppo punk rock australiano che a settembre 2020 presenta Unconscious Drivers, disco uscito per la Stock Records australiana e per la francese Mass Prod.
Unconscious Drivers unisce punk anni 80, riot anni 70, testi molto politici, sociali che si scagliano contro la guerra che con ironia e spiccata intelligenza, rivendicano il diritto di essersi frantumati i coglioni!
Una certa ironia parte dal nome scelto dal gruppo per presentarsi e raccontarsi, infatti il quokka, per chi non lo sapesse, è un mammifero della famiglia dei marsupiali definito, per la sua espressione goliardica e sempre sorridente, l’animale più felice del mondo.
A questo punto, è tutto più chiaro. Loro, i nostri amati punk rockers australiani, si definiscono l’ultimo quokka come a sottolineare di essere rimasti veramente in pochi ad avere la ricetta giusta per vivere serenamente, anche e soprattutto in questi tempi così duri.
Ma attenzione vivere serenamente non significa smettere di denunciare, chiudersi in una bolla e non interessarsi più a ciò che riguarda il nostro quotidiano, bensì proprio l’opposto. Come i Last Quokka dimostrano in pezzi come Wake Up Geoff, dedicato all’auspicato risveglio del premier australiano Geoff Gallop. Il disco è senza freni e brani come Privilege, Punks in the Palace o People, tutto racchiuso e bilanciato dall’importanza strategica di vivere una vita felice e punk!
Il mio nome è Mary, sono nata nel 1990. La città da cui vengo è Sessa Aurunca, una collina tra Lazio e Campania; la città che ho scelto è Napoli, dove mi sono laureata in Scienze Politiche e dove scappo sempre, ogni volta che posso. Adoro cucinare e avere un bicchiere di vino in mano. Ho sempre scritto per amore, per me stessa, perché non conosco un altro modo per parlare di ciò che nella vita è importante, delle mie passioni, dei miei dolori. Molto semplicemente non conosco un altro modo per parlare della mia anima: ecco perché scrivo di musica.
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