Late Bloøm: uno il contrario di due
One Who Knows è il gemello più intimo e spirituale di Symphony Of Blooming Fields & Pulsing Planets, i due nuovi lavori del compositore e polistrumentista svizzero Simon Spiess aka Late Bloøm. In uscita il 6 novembre in formato cassetta, One Who Knows è rivolto verso l’interno, la colonna sonora di uno stato meditativo. A differenza del suo disco speculare, le dodici tracce che lo compongono sono più astratte e vivide. Spiess enfatizza appunto lo spazio e non la pienezza attraverso l’uso dei fiati totalmente assenti in Symphony Of Blooming Fields & Pulsing Planets.
Già dalla prima traccia, Baksylyk, si ha la sensazione di ascoltare qualcosa di celestiale e ultraterreno. Giocando con le ripetizioni e i suoni liquidi Late Bloøm realizza il suo personale rituale con il quale veniamo a contatto con il proprio Io interiore.Yatiri riprende iraga indiani e va a colpire quelle basse frequenze che stimolano le onde cerebrali. Così l’ambient si apre al free jazz rendendola traccia vivida e frizzante. Snake Dance vive d’impulsi: i suoni del sax s’intrecciano con melodie metalliche andando a comporre una danza tribale guidata dallo sciamano Late Bloøm.
Non mancano influenze cosmiche come si evince ascoltando Being-ness mentre con [rite 3] viene fuori il lato più sintetico del musicista svizzero. Reversed Dream è un dialogo tra i suoni acustici e i loop elettronici, quasi un mantra spiritualeche ci guida in un cammino alla ricerca della propria tranquillità.
Se quasi alla fine di questo viaggio interiore iniziate a sentire le vocine nel cervello, tranquilli sono solo i campioni di Yachakrite, modulati e accelerati fino a farli impazzire.
Le dodici tracce risultano rilassanti ma allo stesso tempo anche in alcuni casi inquiete e inquietanti. D’altronde il disco è un viaggio nella nostra mente, nel nostro subconscio. Ciò nonostante l’album scorre fluido e One Who Knows si lascia ascoltare facilmente e si fa largo nella nostra vita in punta di piedi.Un disco celebrale, perfetto per l’astrazione meditativa personale.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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